Radja Nainggolan è grinta, polmoni e cuore: idolo della tifoseria della Roma e di quella belga

“La classe operaia va in Paradiso” fa più o meno così quella frase che spiega il successo di persone non baciate dalla fortuna dalla nascita, ma che hanno saputo costruirsi, praticamente, da sole. Un concetto che appartiene anche a Nainggolan, che ne ha parlato al sito della Uefa: «Ho avuto un passato molto difficile e con amicizie molto particolari, non tutte giuste, ma sono esperienze di vita che ti servono per diventare una persona più forte, per capire cosa sbagli nella vita e cosa no. Ho avuto la fortuna di aver avuto la possibilità di giocare a calcio venendo in Italia: è stata la mia “salvezza”».

Il forte mediano belga, quindi, sposta il focus su altri temi: «Sono arrivato alla Roma con la consapevolezza che in una squadra grande bisogna lavorare tanto. Mi sono messo a disposizione e cerco sempre di rispettare al massimo (la maglia) in ogni partita che faccio. Champions League? E’ il sogno di ogni ragazzo che gioca a calcio, io ho lavorato tanto ed è un sogno che per me si è avverato. E’ un’altra atmosfera, un campionato a sé: alla fine è un percorso corto e quando si sbaglia si paga, però ci si possono togliere tante soddisfazioni e questo è quello che noi dobbiamo provare a fare. Vogliamo arrivare il più lontano possibile».

Alle origini del Ninja: Il calcio in Italia la mia "salvezza"
L'intervista con @OfficialRadja 👉 https://t.co/vcvq19GrAd@OfficialASRoma pic.twitter.com/8GInXXT9Fk

— La UEFA (@UEFAcom_it) November 3, 2017