2020
Nainggolan: «Addio alla Roma? Hanno fatto le cose a mia insaputa»
Radja Nainggolan si racconta tra le scelte della sua carriera. Le sue parole sull’addio alla Roma, la scelta dell’Inter e non solo
Nel corso di una diretta social con Damiano Er Faina, Radja Nainggolan si è raccontato nelle scelte che hanno caratterizzato la sua carriera.
PARTITA PIU’ BELLA – «Non è per offendere, ma mi ricordo un derby dove vinciamo 2-0. Mancavano De Rossi, Pjanic e Totti. io giocavo a centrocampo con Vainquer ed è stata la mia prima da capitano. È stata una vittoria che all’inizio sembrava difficile di quello che pensavo».
VITTORIA CONTRO LA JUVE – «È stata una liberazione personale, spesso con la Roma avevamo vinto in casa. Fuori casa penso mai».
ODIO – «Io non odio nessuno. Io non sono mai andato alla Juve perché per come sono personalmente, vincere uno scudetto facendo 5 partite all’anno non lo sentirei mio. Forse all’inizio per paura di non giocare preferivo fare un altro percorso. Non bisogna scegliere per forza la società che vince sempre. Ecco perché ho detto meglio vincere uno scudetto qua che 10 là, perché la normalità lì è 10. Vincerne uno a Roma era una cosa contraria».
INTER – «Uno ha fatto delle cose a mia insaputa e io per come sono fatto non potrei neanche salutare una persona del genere. Visto che vuoi che vado io scelgo io dove andare. No, non c’entra lo spogliatoio. L’Inter era una mia scelta, non avevo voglia di cambiare paese. C’era un allenatore con cui io ho fatto bene, mi piaceva, la mia scelta è stata facile per andare all’Inter, per lui».
PRIMI MESI – «Nulla togliere ai tifosi dell’Inter che mi sono sempre stati vicini, ma è una cosa che avevo già dichiarato. Se mi chiedevi i primi 4 mesi se ero più felice per essere andato all’Inter o più triste per essere andato via dalla Roma ti dicevo la seconda. Per come sono finite le cose. Dopo inizia tutto male, mi ero fatto male in ritiro, dovevo star fermo…».