2018
Nadiem Amiri, tutto quello che non sai sul braccio armato dell’Hoffenheim e della Germania
Nadiem Amiri è un centrocampista molto interessante, nonché uno dei tanti miracoli “made in Hoffenheim” costruiti da Julian Nagelsmann. Anche per la Germania di domani…
Un passato difficile e un futuro brillante: in mezzo, la consacrazione con l’Hoffenheim e il sogno di rappresentare la Germania ad alto livello. Nadiem Amiri è figlio di quell’integrazione che si è rivelata vincente per la Germania, nel calcio e non solo, visto che l’ondata migratoria – come avvenuto per gli ultimi vagiti del colonialismo nel caso della Francia ’98 – ha regalato nuovi protagonisti alla nazionale tedesca, reduce dalla quarta Coppa del Mondo vinta appena tre anni fa. E ora? Ora ci sono volti freschi per la Nationalmannschaft, in un ricambio che pare destinato a non alterare la qualità offerta dalla Germania. Tra i nuovi nomi potrebbe esserci anche quello di Nadiem Amiri, che si sta distinguendo con l’Hoffenheim di Nagelsmann.
ANAGRAFICA
Nome e Cognome: Nadiem Amiri
Data di nascita: 27 ottobre 1996
Club: Hoffenheim
Nazionalità: Tedesca
RUOLO E CARATTERISTICHE TECNICHE
Ruolo naturale: Centrocampista
Ruolo alternativo: Esterno mancino
Ruolo potenziale: Trequartista
Piede: Destro
Punti di forza: Su di lui Julian Nagelsmann è stato molto chiaro. Il tecnico dell’Hoffenheim ha parlato così di uno dei suoi giocatori più rappresentativi: «Amiri è un giocatore speciale, perché può passare dal nostro settore giovanile al diventare un professionista d’alto livello. Il suo sviluppo è lontano dall’esser completo ed è un piacere essere attivamente coinvolto nel supporto al giocatore e alla sua carriera». Può giocare da mezzala o meglio ancora da trequartista, vista la sua tecnica e la capacità d’inserirsi negli spazi in transizione offensiva. Dotato anche di un buon occhio per l’assist e per il gioco senza palla, Amiri può decisamente rappresenta un’ottima opzione offensiva per l’Hoffenheim e per la Germania del futuro.
Punti deboli: Sicuramente Nadiem Amiri avrà bisogno di rinforzarsi dal punto di vista fisico, specie se dovesse misurarsi con campionati che non siano quello tedesco (vengono in mente la Premier League o la Serie A, destinazioni che prima o poi potrebbero essere interessate ad avere Amiri nella propria lega). Il centrocampista ha bisogno anche di esser più cattivo sotto porta: non è un’esteta fine a sé stesso e usa la sua tecnica al momento giusto, ma per trovare maggiormente la rete bisognerà fare di più sotto questo punto di vista.
POTENZIALE
Campionato ideale: Abbiamo visto come chi si è consacrato in Bundesliga tenda poi a rimanere in quel giro. Grazie anche alla strapotenza del Bayern Monaco e all’importanza del Borussia Dortmund nello scenario tedesco, è difficile vedere un ragazzo lasciare il paese. Date un’occhiata a chi gioca all’estero, perché è un processo nel quale i tedeschi tendono a perdere: ter Stegen gioca sì al Barcellona, ma solo dopo aver superato il dualismo con Claudio Bravo; Kevin Trapp non sta più vedendo il campo a Parigi, così come Draxler. E il 70% della squadra campione del Mondo nel 2014 giocava in Bundesliga. Si può superare quest’ostacolo, ma solo con una certa classe e/o personalità (vedi Mesut Özil, Toni Kroos o Sami Khedira): Nadiem Amiri sembra uno di quei giocatori che può dare il massimo rimanendo in Bundesliga.
Chi ci ricorda: Qualcuno in Germania rivede in Amiri le movenze di Roberto Firmino, passato anch’egli per l’Hoffenheim prima di arrivare in Premier League. Tuttavia, i ruoli sono effettivamente diversi e c’è da fare un altro paragone: se Amiri fosse un altro Dele Alli? Il giocatore del Tottenham ha raggiunto un livello di bravura spaventoso, con un progresso che è andato ben oltre le più rosee aspettative in casa Tottenham. Ma Amiri ha una buona tecnica e un discreto fiuto in zona gol, oltre che una solida visione del gioco nella sua parte offensiva: che possa trasformarsi in gemma con il passare del tempo?
Dove può arrivare: La scuola e la programmazione tedesca ci hanno insegnato che non c’è limite alla provvidenza. E c’è ancora più spazio di crescita quando lo stesso tecnico è una sorta di giovane prodigio. L’Hoffenheim non sarebbe dove sarebbe ora senza Julian Nagelsmann, così come i suoi giocatori. Tuttavia, ci sono degli elementi che possono fare molta strada: tra questi c’è Nadiem Amiri, che non ci stupiremmo di vedere acquistato da una grande di Germania nel prossimo mercato estivo e poi eventualmente all’estero in un futuro più lontano. In fondo, il Mondiale è tra qualche mese e sicuramente il ragazzo avrà voglia di provare a emergere: la storia di Shkodran Mustafi nel 2014 – convocato per l’infortunio di Marco Reus e poi campione del Mondo – insegna che tutti possono avere una chance nella gestione democratica di Joachim Löw (che ha convocato quattro giocatori dell’Hoffenheim nella scorsa Confederations Cup).
SEGNI PARTICOLARI
Nato a Ludwigshafen (nel sud-ovest della Germania), Nadiem Amiri è figlio di genitori afghani, scappati dal paese durante gli anni ’80. Di fatto, se l’Hoffenheim si fosse qualificato per la Champions League di quest’anno, sarebbe diventato il primo giocatore afghano a giocare la massima competizione europea. Lui punta a diventare un perno della Germania, mentre suo cugino Zubayr è uno dei giocatori di spicco della nazionale dell’Afghanistan. Intanto, Amiri ha già portato a casa un primo alloro con la Germania: il centrocampista dell’Hoffenheim ha fatto parte della spedizione tedesca all’ultimo Europeo U-21, quella che ha poi alzato il trofeo dopo l’1-0 nella finale contro i pari-età dell’Inghilterra (Amiri ha giocato quattro gare su cinque e segnato il rigore decisivo proprio nella lotteria dei penalty di quella semifinale). Ancora in età da U-21 in vista dell’edizione 2019, in realtà Nadiem Amiri spera di esordire prima o poi con i grandi.
https://www.youtube.com/watch?v=Ojdvfb61SoI