Mulè: «Minacce Fifa e Uefa per l'emendamento SBAGLIATE, non vogliono CAPIRE. Sull'esclusione delle italiane dalle coppe dico QUESTO» - Calcio News 24
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Mulè: «Minacce Fifa e Uefa per l’emendamento SBAGLIATE, non vogliono CAPIRE. Sull’esclusione delle italiane dalle coppe dico QUESTO»

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Le parole di Giorgio Mulè, autore dell’emendamento per una maggiore autonomia della Serie A. Tutti i dettagli

Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, ha parlato a Radio CRC  del nuovo emendamento che conferisce maggiore autonomia alla Serie A.

ESCLUSIONE ITALIANE DALLE COPPE – «La reazione di ieri denota quello che fin dall’inizio c’è stato, cioè un rifiuto totale rispetto a qualsiasi ipotesi di cambiamento che possa disturbare il manovratore – che in questo caso presiede la Federazione – e che possa intervenire con qualcosa che appartiene alla giustizia e al fatto che da 15 anni si aspetta inutilmente che la Federazione adegui i pesi all’interno del Consiglio Federale. Questo è nemico di qualsiasi atteggiamento che vuole guardare avanti ed è soltanto proiettato in una conservazione del potere e di ciò che oggi viene portato avanti dalla Federazione. È una mancanza di rispetto per il Parlamento, che esprime la volontà del popolo italiano, e dall’altro lato è il tentativo ripetuto di conservare un qualcosa che appartiene più al Medioevo che all’epoca che viviamo».

FIFA E UEFA – «La minaccia della FIFA e della UEFA va esattamente nella direzione di ciò che abbiamo detto finora. L’emendamento viene presentato a fine giugno, 23 o 24 giugno, se immediatamente dopo questo, ci fosse stato questo allarme democratico sul calcio, io mi chiedo perché la Federazione, la FIFA o la UEFA non abbiano chiesto di essere sentiti dal Parlamento. Perché non hanno inviato al Parlamento una missiva in qualsiasi forma in cui segnalavano questo pericolo? Perché si è atteso di far uscire questa mail tre ore prima dell’approvazione dell’emendamento? È chiaro. Si voleva ancora una volta interrompere questo processo. Grazie a dio siamo uomini liberi e responsabili, per cui la minaccia è stata restituita al mittente perché totalmente infondata».