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Mourinho ribalta la Roma: metodo di lavoro e giocatori, il piano del portoghese

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Mourinho è pronto a cambiare tutto nella Roma: dal metodo di lavoro al parco giocatori ecco il piano del tecnico portoghese

Chiamatela rivoluzione targata Mourinho. Culturale ma anche metodologica. A Trigoria sono pronti ad accogliere l’uragano Mou che con sè porterà nuovi metodi, uomini, ma anche aspetti fondamentali come la cultura del lavoro e la comunicazione. Perché Mourinho sarà allenatore, dirigente e comunicatore allo stesso tempo.

Lo staff sarà composto dai suoi fedelissimi ma lo Special One vorrebbe completarlo con un uomo che conosce già l’ambiente giallorosso. I tifosi sognano ovviamente uno come De Rossi, nelle ultime ore ha preso piede anche il nome di Samuel, che di Mou è stato giocatore all’Inter (e che a Roma ha giocato dal 2000 al 2004).

Per quanto riguarda il parco giocatori – spiega La Gazzetta dello Sport – Mourinho vorrebbe apportare qualche modifica. In porta oltre a Musso occhi su Rui Patricio (Wolverhampron) e José Sà (Olympiacos). In difesa Mou gradirebbe portare Dier (Tottenham), ma come centrale gli piace anche Akè (Manchester City), mentre come terzino destro due profili da seguire sono quelli di Semedo ( Wolverhampton) e Pereira (Leicester). In mezzo il preferito è Hojbjerg , che Mou ha voluto anche al Tottenham. Ma intanto sono stati avviati anche i contatti con lo United per Matic (un fedelissimo di Mou) e Mata (33). Piace anche Renato Sanches del Lille, 23 anni, mentre per l’attacco sono da seguire i nomi di Carlos Vinicius (del Benfica in prestito al Tottenham), di El Ghazi (Aston Villa) e di Isco (Real Madrid), che andrebbe eventualmente a fare il trequartista alle spalle della punta.

Ma la rivoluzione sarà anche nei metodi di lavoro e nelle sedute di allenamento. Intense dinamiche ed efficienti. Mai oltre i 90 minuti, ma sempre tutte con la palla, fin dall’inizio della stagione. Per Mourinho non esiste la differenza tra preparazione atletica e sedute tecniche: i lavori su forza, resistenza, esplosività e fondo vengono eseguiti sempre con il pallone. La filosofia è semplice: il calcio si gioca con il pallone, corsa e palestra servono per il recupero. Fin dai primi giorni si va così a caccia dell’identità di gioco tramite l’applicazione dei principi, niente lavori «a secco». È l’allenamento integrato, per favorire lo sviluppo della concentrazione.

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