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Roma, Mourinho: «Sono migliorato rispetto a 10 anni fa. Mi aspetto dei regali»
Jose Mourinho ha parlato al suo arrivo a Roma: ecco le dichiarazioni al sito ufficiale giallorosso sulla sua esperienza e sugli obiettivi
Jose Mourinho ha rilasciato le sue prime dichiarazioni al sito ufficiale della Roma.
ENTUSIASMO – «Il mio entusiasmo, ovviamente, si basa sulle conversazioni che abbiamo avuto, sulle idee che ci siamo scambiati, ma anche su qualcosa a cui io do molto valore: le sensazioni umane, l’empatia. Sin dal primo giorno, ho avuto voglia che arrivasse il vero primo giorno, cioè quello in cui sarei venuto a Roma».
IL PRIMO CONTATTO – «Dopo il primo colloquio ho avuto la sensazione che questo non è il progetto dei Friedkin, non è il progetto di José Mourinho, non è il progetto di Tiago Pinto, questo è il progetto dell’AS Roma: è quello che ho pensato perché, ovviamente è la realtà dei fatti. Abbiamo terminato la scorsa stagione con 29 punti dalla prima e a 16 dalla quarta, ma un club non si giudica dall’ultima stagione, bensì più in ampio e io so bene cosa sia l’AS Roma: conosco la tifoseria, la passione. Quello della Roma è un progetto con il quale la proprietà intende lasciare un’eredità per gli anni a venire, intende fare qualcosa di importante per il club lavorando in modo sostenibile e creare le basi per il successo: spero che il successo arrivi metre io sarò qui perché ho firmato un triennale e magari sarà solo il primo contratto e ne firmerò un secondo. Spero che i risultati del nostro lavoro si possano vedere mentre sarò qui, voglio davvero che ciò accada, ma affrontiamo una cosa per volta».
RITORNO IN ITALIA – «Sono migliorato molto. Dico sul serio, sono un allenatore migliore. Perché penso che questo stia un lavoro in cui l’esperienza conti molto. Con l’esperienza… sembra di vivere poi dei déja vu, perché si vivono moltissime esperienze. Dopo l’Italia sono andato al Real Madrid, che è stata un’esperienza incredibile, e ho realizzato il mio sogno di vincere in Italia, in Inghilterra e in Spagna. Conosco l’Italia come Paese, conosco la cultura calcistica italiana, so qualche cosa anche della Roma, perché quando allenavo in Italia, la Roma era la mia principale antagonista. Era la squadra che lottava con noi per aggiudicarsi i trofei. Quindi, penso di essere in una posizione migliore ora rispetto a quando sono arrivato in Italia per la prima volta nel 2008».
MERCATO – «Per prima cosa, aspetterò che arrivino dei regali. Spero che la proprietà e Tiago Pinto mi facciano dei regali, perché ne sarei contento. Sarebbe uno stimolo in più per me. E mi darebbe un maggiore potenziale da sviluppare, con il quale iniziare il processo. Ma, indipendentemente da questo, la nostra preparazione si articolerà in diverse fasi. I giocatori arriveranno un po’ alla volta. Chi ha disputato gli Europei ovviamente arriverà più tardi. Arriveranno in diversi momenti, a seconda di quanto le rispettive nazionali andranno avanti nel torneo. Sarà un ottimo momento per me per conoscere i giocatori più giovani».