Mourinho, cuore di papà . Il volto felice di Special One - Calcio News 24
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2009

Mourinho, cuore di papà . Il volto felice di Special One

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COME CRESCE il piccolo Josè Mario. E come corre. E quanto è tosto. Chissà  quante volte negli ultimi mesi lo avrà  pensato Josè Mourinho guardando con l’affetto e l’orgoglio che solo un padre può avere nei confronti di un figlio quel bambino di nove anni che corre su e giù per la fascia e affronta senza alcun timore avversari già  adolescenti. E’ l’altro volto dello Special One, quello che un paio di volte alla settimana diventa un normalissimo papà  al seguito di un aspirante calciatore. Succede il martedì pomeriggio e il sabato mattina pochi chilometri oltre la frontiera, compatibilmente con gli impegni di Champions e campionato: l’appuntamento è dalle parti di Lugano, zona Gentilino-Montagnola, dove ha sede l’FC Collina d’Oro Tasis, società  fondata nel 1968. Adesso milita in quarta divisione (l’equivalente della prima categoria italiana), ma anni fa vide fra i suoi giocatori tale Vito Gottardi, diventato poi un simbolo del grande Lugano. Oggi il Collina d’Oro si preoccupa di far crescere il vivaio: ben 150 ragazzi provenienti da quattro raggruppamenti (Paradiso, Carona, Collina d’Oro e Ceresio) che vanno a formare le squadre degli allievi B (1993-1994), allievi C (o giovanissimi, 1995, 11 vittorie in 11 partite) e allievi D (o esordienti, 1997-1998).

IN QUEST’ULTIMA formazione, allenata da Luca Ugolotti, gioca da terzino sinistro anche il piccolo Josè Mario, che di anni però ne ha solo 9. E’ il cucciolo della compagnia (Adriano gli dedicò il gol nel derby dell’anno scorso), ma lui è in lista perchè il Franklin College (la scuola americana che frequenta a Lugano) ha iscritto aspiranti baby calciatori senza distinzione di età . Solo che di fronte si trova avversari più grandi e più smaliziati, di 12 o 13 anni. “Nessun problema”, ha fatto capire papà  Josè a dirigenti e accompagnatori italo-svizzeri. Insomma, l’importante è divertirsi. In realtà  a divertirsi sono soprattutto gli avversari, visto che al termine del girone d’andata il Collina d’Oro ha solo 3 punti in classifica: una vittoria e sette sconfitte, quasi tutte molto pesanti. Nelle prime tre gare addirittura il bilancio era di 48 gol subìti (con un clamoroso 21-0 alla seconda giornata) e nessuno segnato. Poi i biancorossi si sono sistemati meglio, hanno vinto 7-3 nella quinta giornata, e ora aspettano la ripresa del campionato fissata per il 27 marzo. In realtà  i ragazzini non hanno mai smesso di allenarsi: succede quasi sempre il martedì pomeriggio (qualche volta il mercoledì) e non di rado è comparsa sugli spalti la sagoma del tecnico nerazzurro. Così come è accaduto per un paio di partite casalinghe: “Lui arriva puntuale alle 10 del mattino al Gentilino -racconta Jeffrey Rossini – dirigente e allenatore del club ticinese -, la gente lo riconosce ma lo lascia in pace. E lui è sempre gentile, saluta, firma qualche autografo, parla un po’ con noi e poi si va a sistemare dalla parte opposta rispetto a quella in cui gioca il figlio. Teme di influenzarlo, non vuole che la sua presenza sia ingombrante. A fine gara aspetta Josè jr come altri papà , lo abbraccia e vanno via”.

FORSE è presto per dare giudizi definitivi e dirci se ci troviamo di fronte ad un nuovo Santon, “anche perchè – come spiega Rossini – la cosa comica è che all’inizio i ragazzini non sapevano neppure dove mettersi in campo visto che alcuni, soprattutto americani, non avevano mai giocato al calcio”, ma è certo che Mourinho non si permette di dare consigli a nessuno. Preferisce godersi quel figlio che, a detta di chi lo vede giocare, “ha la grinta e la personalità  del papà . E’ vero, la differenza con i più grandi si vede, ma è uno che non ha paura ed è un tipo tosto. E poi non se “la tira” e si fa voler bene da tutti i compagni”. Anche per questo papà  Josè sarà  felicissimo.

Fonte: quotidiano.net