Mourinho: "Buon Natale a tutti, interisti e non solo. Quanto mi piace 'Pazza Inter Amala' " - Calcio News 24
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2009

Mourinho: “Buon Natale a tutti, interisti e non solo. Quanto mi piace ‘Pazza Inter Amala’ “

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Ecco la lunga intervista rilasciata alcuni giorni fa da Josè Mourinho ai microfoni Mediaset.

Mourinho: si chiude il 2009, possiamo definirlo un anno vincente?

“Penso di sì, quello di campioni d’Italia è un titolo importante che ha coronato una stagione vincente e dopo questa metà  del 2009 siamo ancora leader del campionato, siamo qualificati agli ottavi di finale di Champions League e anche in Coppa Italia abbiamo vinto contro il Livorno e guadagnato quindi i quarti. Sì, si può dire che il 2009 è stato un anno vincente”.

Se dovesse dare un voto al 2009 dell’Inter?
“Otto”.

Un voto a Mourinho, considerando che (anche) ha battuto un record di espulsioni?

“Ci sono espulsione ed espulsioni. Un’espulsione per aver applaudito una decisione sbagliata dell’arbitro o per aver chiesto un secondo cartellino giallo a un avversario mi sembra diversa rispetto alle altre”.

Questo è l’anno dell’Acquario, il segno zodiacale di Josè Mourinho… à? scaramantico in questo senso?
“Non credo riguardi una questione di scaramanzia, non è un’area nella quale sono bravo e non conosco a fondo i significati astrali. Per questa ragione non voglio perdere mai tempo perchè se si è a conoscenza che quello che ci si appresta ad affrontare potrà  essere un anno positivo, si può essere portati a pensare positivamente; al contrario sapere che si ha di fronte un anno negativo può dare influenze negative. Pensando in un modo professionale, però dico che solo lavorando si può ottenere quello che si cerca”.

Mourinho ci ha sempre abituato a una comunicazione forte e diretta: la frase ‘non sono un pirla’, ‘zero titoli’ e ‘prostituzione intellettuale’ sono state tre espressioni che hanno contraddistinto alcune sue conferenze stampa. Pensa che possano essere ancora valide?
‘Non sono un pirla è ancora valida perchè penso di non esserlo neanche adesso, anche se qualche volta posso entrare in una guerra tra virgolette persa. Per una questione di personalità , preferisco qualche volta giocare una guerra persa in partenza nella quale si sa che non c’è nessuna possibilità  di vincere perchè il potere è completamente diverso e fa parte di un’altra parte. Però vado avanti, senza paura, consapevole che non sono un pirla. Dire zero titoli, in questo momento, è un grande rischio e per questa ragione non lo dico perchè la possibilità  che hanno le altre squadra di chiudere la stagione con zero titoli è uguale a quella che ha l’Inter. Per questa ragione non lo dico perchè alcuni tra i club più importanti potranno chiudere la stagione senza vincere nulla. La terza, prostituzione intellettuale, è una espressione che forse ha attualmente una forza esagerata, ma potrei trovare dei termini simili che identifichino la stessa cosa”.

Pechino, Genova, Barcellona e Torino: quale di queste quattro sconfitte avrebbe potuto evitare?
“A Pechino abbiamo disputato una grandissima partita, spettacolare, una gara per la quale non si sarebbe potuto far nulla per cambiarla perchè la magia del calcio è un po’ questa: non sempre la squadra che gioca meglio, quella che avrebbe potuto vincere 3, 4 o 5 a zero, è la stessa che poi vince. Questa è un po’ la magia del calcio e non nutro nessun sentimento negativo nei confronti di questa sconfitta proprio per questo, perchè fa parte del calcio. La partita con la Sampdoria è il tipo di gara nella quale si sarebbe potuto continuare a giocare per altre cinque ore, ma sarebbe finita sempre 0-0 perchè c’era un grandissimo equilibrio, nessuna delle due squadre meritava veramente di vincere, la Sampdoria ha realizzato un gol in seguito a un nostro errore individuale e quindi anche per questa gara non ho nessun rimpianto, non avremmo potuto fare di più. La sconfitta di Barcellona si poteva fare, a mio parere, in un modo diverso: sarebbe valsa sempre zero punti, ma in quella realmente disputata si è vista una grande differenza tra noi e il Barca, è stata una vittoria senza discussione e quando è così, si va a casa consapevole di aver meritato quello. La partita contro la Juventus è stata completamente diversa, con una storia completamente diversa ed è stata una gara nella quale noi avremmo potuto fare di più, l’arbitro avrebbe potuto fare di più, noi avremmo potuto fare meglio e l’arbitro avrebbe potuto fare meglio. In una gara di grande equilibrio non avere due rigore netti fischiati cambia tanto la storia della partita. Di queste quattro sconfitte è proprio quest’ultima, quella che avrei potuto evitare”.

Chi è l’avversario più importante in questo momento? La Juventus con Ferrara o il Milan con Leonardo?
“La Juve, il Milan, entrambe. Per me non è la Juve di Ferrara o il Milan di Leonardo, sono la Juve e il Milan e ci metto anche la Roma che è stata in una zona bassa della classifica a lungo, ha avuto un inizio di campionato bruttino e alla fine ha trovato il proprio equilibrio, la propria strada, ora si avvicina e non è così lontana da non poter essere considerata in corsa per arrivare in alto”.

Sorpreso dalla forza dell’Inghilterra e di Fabio Capello come commissario tecnico della nazionale?

“No”.

E dei risultati di Carlo Ancelotti alla guida del Chelsea?
“Il Chelsea ha già  tre sconfitte in campionato. Nel 2004-2005, quando ha vinto la Premiership, il Chelsea ha avuto una sola sconfitta; nel 2005-2006, quando ha vinto il campionato, il Chelsea ha subìto due sole sconfitte; nel 2006-2007, con quattro sconfitte, il Chelsea ha perso il campionato. Se quest’anno, con tre sconfitte fino a dicembre, il Chelsea è leader del campionato, vuol dire che le squadre dietro hanno perso troppi punti”.

Che cosa ha pensato quando l’Inter è stata sorteggiata con il Chelsea?
“Me l’aspettavo perchè è stato sempre così: quando ho smesso di essere allenatore del Porto, ho giocato per i due anni consecutivi in Champions contro la mia ex squadra; quando sono andato via dal Barcellona ho giocato otto partite contro i blaugrana, lo stesso è accaduto dopo che sono andato via dal Chelsea e quindi doveva succeder quest’anno. La storia mi porta sempre a incontrare nuovamente le mie ex squadre”.

Che difficoltà  attribuisce Mourinho alla sfida con il Chelsea?

“Dieci”.

Parliamo di attualità : il surriscaldamento del pianeta è un problema che la preoccupa considerando il futuro dei suoi bambini?

“Sì, mi preoccupa. In quanto padre faccio quello che posso per far crescere ed educare i miei figli nel migliore dei modi. Del surriscaldamento del pianeta mi preoccupo, ma è poco quello che io posso fare per risolverlo”.

“Giornalisti o ex-calciatori non possono decidere del mio futuro”, l’ha detto Mourinho. Ne è sempre convinto?
“Non c’è nessuno che possa decidere il mio futuro professionale, tranne me”.

Ci sarà  una stretta di mano con Sandro Mazzola il giornalista con il quale ha discusso nel post partita di Bergamo?

“Non lo so”.

Come ha trovato quest’anno il presidente Massimo Moratti rispetto alla passata stagione?
“Il presidente è il presidente e il suo club è una parte importante della sua vita, una sua passione. Credo che questo non cambierà  mai nella sua vita e nella vita della sua famiglia. Moratti è l’Inter, l’Inter è Moratti”.

Mourinho aveva chiesto, con gentilezza, l’acquisto di una punta?
“No, non l’ho fatto neanche con gentilezza perchè, come ho già  detto, non ho il diritto di chiedere niente di più. Tutti sappiamo che Eto’o sarà  impegnato per un mese abbondante in Coppa d’Africa e se tutti insieme decidiamo di non acquistare nessun nuovo giocatore non è un problema, abbiamo deciso insieme di andare avanti con quello che abbiamo. In questo modo non c’è nessun problema, davvero. Tra me e il presidente non esiste il minimo problema”.

Pazza Inter amala, dice la canzone. Mourinho l’Inter la ama davvero?
“La canzone mi piace tanto perchè è veramente molto bella. Io, di solito, non studio, ma imparo sempre la canzone del mio club e questa è veramente molto, molto, bella. Se amo l’Inter? Sì, sono arrivato qui e, a poco a poco, ho capito la storia di questo club, i suoi problemi, gli aspetti positivi, quelli negativi e mi ci sono dedicato sin dal primo giorno perchè è così che lavoro io e sì, veramente, l’Inter mi piace tanto”.

Tra circa un mese ci sarà  il derby, chi lo vince?
“Non lo so, dobbiamo giocarlo e poi vedremo”.

Non ha un sospetto?
“No, ma se qualcuno mi assicura che vinciamo contro Lazio (ndr.: l’intervista è stata realizzata un giorno prima della gara), Chievo, Siena e Bari e perdiamo con il Milan, scambio i 12 punti conquistati in tre partite per 3 persi nel derby. Io gioco per vincere il titolo di campioni d’Italia, non per vincere il derby”.

Auguriamo un buon Natale a tutti gli italiani e a tutti gli interisti?
“Certamente, ma il mio augurio è per tutti: interisti, milanisti, juventini, italiani e stranieri. Tanti Auguri”.

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