2018
Morte Astori: ipotesi Sindrome di Brugada, ecco di cosa si tratterebbe
La morte di Astori potrebbe essere imputata ad una malattia rara, la Sindrome di Brugada, e non ad una semplice bradiaritmia: ecco quale può essere la causa del decesso del capitano della Fiorentina
I rilievi autoptici svolti sul corpo esanime di Davide Astori non hanno ancora svelato il mistero relativo alla sua morte. Ciò che per il momento pare certo è soltanto che il capitano della Fiorentina sia deceduto per cause naturali, molto probabilmente imputabili ad un malfunzionamento del cuore. Proprio in tal proposito la prima autopsia svolta nella giornata di ieri sul calciatore viola da alcuni esperti cardiologi aveva portato alla luce una possibile bradiaritmia, ovvero un rallentamento progressivo dei battiti del cuore fino al suo “spegnimento”: succede quando il muscolo diventa incapace di trasmettere impulsi elettrici ed arriva ad arrestarsi perché non più in grado di ripartire naturalmente. Nella sostanza i battiti cardiaci si riducono sino a diventare meno di sessanta al minuto: a quel punto, se non sollecitato artificialmente (ad esempio tramite defibrillazione), il cuore non è più in grado di pompare causando il decesso.
La bradiartimia è una disfunzionalità, esattamente come l’aritmia (ovvero l’esatto contrario: l’aumento dei battiti cardiaci a dismisura che può ugualmente portare alla morte, si suole dire in linguaggio gergale che il “cuore scoppia”) piuttosto comune nella popolazione mondiale e non sempre asintomatica. Spesso anzi chi soffre di bradiartimia è solito avvertire astenia (ovvero stanchezza), affanno e giramenti di testa. La bradiaritmia, allo stesso tempo, però non è sempre conseguenza di una patologia cardiaca grave o di una malformazione congenita: per questo motivo, ipotizzano i medici che hanno studiato casi molto simili a quello di Astori, non è detto che sia stata esattamente quella la causa della morte del giocatore della Fiorentina (leggi anche: ASTORI: MORTE PER BRADIARTMIA? NON È DETTO). Piuttosto, è possibile che a decretare il decesso del difensore a soli 31 anni sia stata una malattia rara, chiaramente non diagnosticata perché non rilevabile tramite dei normali esami strumentali (e quindi non manifestata da alcuna malformazione evidente).
Astori: morte causata dalla Sindrome di Brugada?
Tra queste una delle più accreditate secondo i medici è la Sindrome di Brugada, una malattia rarissima (ne soffrirebbe meno dell’1% della popolazione mondiale) scoperta soltanto alla fine degli anni ’80 da alcuni scienziati italiani e studiata più approfonditamente poi agli inizi degli anni ’90 da due luminari spagnoli (i fratelli Brugada, appunto) che ne descrissero il funzionamento più specificamente. La Sindrome di Brugada è una malattia legata ad una patologia dei canali del sodio SCN5A, il cui gene si trova sul cromosoma 3, trasmessa dai genitori (spesso inconsapevoli) ai figli: non è sempre mortale, se non in una parte dei casi presi in esame, spesso riguardanti non a caso sportivi professionisti. La malattia non è rintracciabile, come già spiegato, se non tramite accertamenti specifici con test mirati a provocare una reazione delle coronarie attraverso la somministrazione di farmaci antiaritmici.
Non è in pratica da un semplice elettrocardiogramma che si scopre di essere affetti dalla sindrome: questo perché le alterazioni coronariche provocate, apparentemente impalpabili, di cui sono affetti i malati di Brugada, possono essere rilevate solo con una coronagrafia, ovvero un test specifico che non rientra tra gli esami di routine o gli screening necessari per ottenere l’idoneità sportiva. Tradotto in altri termini, è possibile che un evento cardiaco fatale si manifesti in qualsiasi momento – anche durante il sonno – senza preavviso alcuno. È già successo in passato e può essere tragicamente ancora accaduto nel caso di Astori. A dirlo definitivamente saranno i risultati finali dell’autopsia previsti tra almeno sessanta giorni. Nell’attesa, domani sono previsti i funerali del capitano viola (leggi anche: CAMERA ARDENTE ASTORI: BAGNO DI FOLLA – FOTO).