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Moratti back in the days: «Gasperini andava cacciato, ma adesso…»
L’ex presidente dell’Inter Massimo Moratti torna sull’esonero dopo pochi mesi nel 2011 di Gian Piero Gasperini: nessun rimpianto, però…
L’esperienza di Gian Piero Gasperini sulla panchina dell’Inter nel 2011 fu fugace e non certo memorabile: appena qualche partita, quattro sconfitte ed un solo pareggio tra Serie A e Champions League, prima dell’esonero di fine settembre. L’attuale allenatore dell’Atalanta non prese bene l’esonero subito da parte di Massimo Moratti e, anche di recente, non ha mai mancato di farlo presente. L’allora presidente nerazzurro però non ha rimpianti, nonostante l’ottimo gioco messo in mostra dagli orobici nelle ultime stagioni ed i buoni risultati raccolti. «Purtroppo in quel momento fu inevitabile. Lo farei anche oggi – le parole di Moratti a La Gazzetta dello Sport – . I risultati erano negativi, già a partire dalle amichevoli. Non ci furono alternative se non un cambiamento».
Eppure ci fu un motivo per cui all’epoca il numero uno interista scelse proprio Gasp: «Per il bel gioco che aveva sempre proposto con le sue squadre. Un gran merito che gli va attribuito anche adesso, guardate questa Atalanta – spiega Moratti – . All’epoca, quando lo scelsi, ero sicuro. Stava dimostrando cose importanti e tutte le proprie capacità, ma a un allenatore come lui sarebbe servito più tempo e in certi club come l’Inter spesso non è possibile. In quel momento non potemmo andare oltre, lo stesso Gasperini viveva un momento di crisi». Gasperini meriterebbe però probabilmente una nuova chance: «È un tecnico preparato, bravissimo. E a Bergamo sta ottenendo dei risultati veramente importanti. Fatico a rispondere, ma le dico questo: per tutto quello che stanno dimostrando, sia lui che l’Atalanta meriterebbero di arrivare in Champions League».
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