2017

Moratti ricorda Dalla Chiesa: «Interista vero, posto fisso al Meazza»

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Il ricordo del generale Dalla Chiesa dal punto di vista calcistico e la sua passione per l’Inter nelle parole di Massimo Moratti

L’intervista concessa dall’ex presidente dell’Inter, Massimo Moratti, al Corriere della Sera odierno ha battuto il tema del ricordo di Carlo Alberto Dalla Chiesa. Il generale aveva una grande passione per il calcio e questo Moratti lo ricorda molto bene: «Due file dietro di noi, in tribuna, proprio alle nostre spalle. Papà con me e Gianmarco, e lui col figlio Nando e a volte Rita. E guardi, era interista vero. Sono cose che si capiscono al volo. Al primo nostro gol mica gioiva, perché si sa, il calcio è imprevedibile e nel caso dell’Inter più che imprevedibile. Si manteneva serioso e silente in attesa del raddoppio o del fischio finale per avere la conferma della vittoria. Ma a successo incassato, niente cambiava: l’atteggiamento rimaneva composto, semmai subentrava una poderosa stanchezza».

Prosegue Moratti nei suoi ricordi degli anni ’60 e ’70: «Dello stadio ho questa concezione: la partita bisogna viverla concentrati, con partecipazione. Le persone che si distraggono, parlano d’altro col vicino di posto, che scherzano e ridono… Mah, non le ho mai capite… È anche un festa, un divertimento, per carità, ma bisogna sapersi porre nel modo giusto… Ci vuole un’adeguata “tensione” che, nel mio caso, produce un’incredibile stanchezza con profondi attacchi di sonno. Ecco, dalla Chiesa interpretava così le domeniche a San Siro, senza dimenticare che del calcio era un intenditore. Guardava i più talentuosi, certo, ma gli piaceva l’immagine d’insieme che la squadra rimandava, la sua solidità difensiva, la compattezza. Insomma, un tifoso di quelli rigorosi. Nonostante, s’intende, le sue enormi responsabilità».

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