2017

Inter, amarcord Moratti: «Noi non risarciti da Calciopoli. Stavo per prendere Messi»

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Il nostalgico racconto di Massimo Moratti dei suoi anni di presidenza dell’Inter: dal 5 maggio 2002, passando per Calciopoli e quella volta che stava per prendere Messi: «Ma non era giusto verso il Barcellona»

Di storie da raccontare Massimo Moratti probabilmente ne ha un po’. L’ex presidente dell’Inter, per circa un ventennio alla guida della società nerazzurra, prima di cederla nel 2013 poi ad Erick Thohir, è ormai in pensione dal calcio (o almeno, così si dice, mai dire mai). Certo, i tempi in cui c’era anche lui a dominare Milano, gli mancano un pochetto (leggi anche: Moratti nostalgico: «Mi manca fare il presidente. All’Inter serve…»), ma potrà tenersi occupato ripensando a quante ne ha passate, nel bene o nel male, da numero uno interista. Nel corso di una intervista a puntate, andata in onda su Sportitalia, per esempio Moratti si è brevemente soffermato nuovamente sulla questione Calciopoli. Una vicenda spinosa ed ancora oggi molto dibattuta, da cui però l’ex presidente nerazzurro non si sente uscito fuori vincitore: «È stato chiarito tutto dalla giustizia sportiva, ma noi non ci sentiamo risarciti. Però ci hanno messo in condizioni di vincere dopo quello che è successo».

Il risarcimento in questione sarebbe lo Scudetto 2006 tolto alla Juventus ed assegnato all’Inter, oltre alla retrocessione stessa dei bianconeri in Serie B. Per Moratti, forse, non è stato abbastanza, o forse semplicemente non era un risarcimento, ma un atto dovuto… Voltando invece pagina, l’ex numero uno interista svela di quella volta che i nerazzurri erano ad un passo da Leo Messi. Sì, proprio lui, il fenomeno del Barcellona! «Lo notammo in una partita dell’Under 20 dell’Argentina e ne rimanemmo impressionati. Ci fu un momento in cui effettivamente lo trattammo, ma era un giocatore cresciuto nel Barcellona e sarebbe stato brutto prenderlo senza avvisare i catalani». La stessa strada di Messi, all’epoca, poteva farla anche il giovanissimo Mario Balotelli, però… «Balotelli era un fenomeno ed oggi potrebbe essere un super-campione – spiega oggi Moratti – . Forse però ha creduto un po’ troppo in sé stesso».

5 maggio 2002  LAZIO-INTER  4-2  ultima giornata

Impossibile anche non parlare del 5 maggio 2002, giorno in cui l’Inter perse lo Scudetto a favore proprio della Juve: i nerazzurri, sconfitti clamorosamente dalla Lazio, scrissero una delle pagine più incredibili dello sport moderno. Tutti ricordano quel giorno, pure Moratti, suo malgrado… «I giocatori pensavano che sarebbe stato facile. Poi però subentrò la paura ed approcciamo la gara male dal punto di vista caratteriale. La delusione che subimmo fu superiore anche rispetto all’eliminazione nella semifinale di Champions League col Milan (anno 2003, ndr), dove almeno ci fu della sfortuna». Chiosa ancora su un campione, però stavolta del passato: Roberto Baggio. «Roby per noi fece tantissimo, l’ultimo anno che rimase ci portò in Champions (decisivo nello spareggio col Parma, ndr). Poi però purtroppo decise di andarsene per il cattivo rapporto con Marcello Lippi», racconta Moratti.

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