2013
Moratti, conto alla rovescia dal sapore amaro
Mancano solo una manciata di ore e Massimo Moratti non sarà più il presidente dell’Inter.
Dopo 18 anni di presidenza si cambia, si spengono le luci a San Siro (meglio detto al Meazza)e venerdì si inizierà a respirare aria d’Indonesia, la palla passerà a Erick Thohir, Roslan Roeslani ed Handy Soetedjo come azionisti di maggioranza.
UN ULTIMO SALUTO– Durante l’ultima partita del presidente uscente contro il Livorno, ci si aspettava il cordoglio della curva neroazzurra che effettivamente c’è stato, ma non come probabilmente l’ex numero uno del biscione si sarebbe auspicato. Gli ultrà della Nord hanno esibito 400 metri di striscione, conditi da polemiche e frecciatine : “Le gioie più grandi, le sofferenze più imbarazzanti, 18 anni di gestione racchiusi in quelle 12 domande (Ndr. Le domande erano quelle poste prima del match contro la Lazio, quando si chiedevano spiegazioni per la gestione del club) L’essere troppo tifoso a volte è deleterio. In fondo le abbiamo voluto bene”.
SOLO UN PRESIDENTE – Se è vero come è vero che Massimo Moratti non si è scomposto alla vista di striscioni provocatori, non si è commosso dinnanzi ai cori che lo inneggiavano al grido di: “C’è solo un presidente” e neppure un brivido sembra averlo attraversato quando, lo stadio unito in un unico abbraccio virtuale, si è sciolto in un lungo applauso carico di addii. L’era di Massimo Moratti ai vertici sembra ormai conclusa, ma chi lo consce bene lo sa che il suo cuore neroazzurro, malgrado le apparenze e le leggi di mercato, batte e così continuerà a fare, poichè per lui, siamo certi, in fondo all’anima c’è “solo l’Inter”.