2015

Morata: «Real, perché mi hai scaricato?»

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L’attaccante della Juventus ha qualche sassolino da togliersi…

Le sue prestazioni con la maglia della Juventus lo hanno reso un convocato fisso della nazionale spagnola: adesso Alvaro Morata pensa in grande, guardando al futuro (bianconero) e non più al passato (madridista). Il sunto del suo pensiero, l’attaccante lo ha raccontato ai microfoni di Onda Cero ieri: «Mi apprezzano di più ora che sono andato via, che quando ero a Madrid: il mio obiettivo era venire in nazionale, ma qualcuno pensava che fossi pazzo ad andare via per conquistarla». E invece Morata ci è riuscito, merito anche della Juve.

NEMO PROFETA IN PATRIA – Morata, è evidente, ha qualche sassolino da togliersi… «Ancora non capisco perchè il Real mi ha ceduto nonostate giocassi bene: io non chiedevo di essere titolare, però almeno di giocare una volta ogni tanto. Con Ancelotti a malapena avevo un rapporto, Allegri invece comunque, nel bene o nel male, crede in me». Dunque a Madrid Morata non vuole tornarci: «Penso sia irrispettoso parlarne per la mia squadra attuale, per l’allenatore e per i compagni. Al momento sono così felice alla Juventus che non penso nè al Real nè ad altre squadre». E poi c’è la nazionale… «Essere qui per me è incredibile: fino a qualche tempo fa festeggiavo da tifoso i successi della nazionale. Sogno il mio primo gol con la selezione, ma non ne sono ossessionato»

MATURO – Adesso Morata è una persona diversa rispetto a un anno fa: «Quando vai via di casa, maturi». La sua esplosione in bianconero però ha tolto il posto a Llorente«Fernando è un amico oltre che un compagno e non dimenticherò mai tutto quello che ha fatto per me. Mi dà consigli ed è felice per me: non c’è nessuno che può parlare male di lui, speriamo solo di giocare più spesso insieme». Battuta finale sul calcio italiano e i calciatori italiani: «Il movimento italiano è in continua evoluzione, rispetto a qualche anno fa è più divertente. Ammiro molto Buffon, in certe partite è impossibile fargli gol. A volte mi limito ad avvicinarmi a Pirlo per osservare come tira le punizioni. Se non ne approfittassi, sarei un pazzo!»

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