2017
Mora, rinascita Spal: «Avvio promettente, ma dobbiamo stare attenti»
Luca Mora è uno dei simboli della Spal, ma è realista dopo la partenza sprint: «La strada sarà pieno di insidie. Ferrara…»
Una domenica di relax dopo due fine settimana particolarmente intensi. A Ferrara la quiete è momentanea, con la mente già rivolta alla sfida di domenica prossima a San Siro contro l’Inter. Sarà una settimana lunga e piena di buoni propositi, nonostante Semplici dovrà necessariamente fare i conti con tanti infortunati e non avrà modo di lavorare a pieno organico. Un problema che potrà essere superato mettendoci tutta quella voglia e quella grinta già ammirata nei primi due incontri stagionali contro Lazio e Udinese, nei quali è emersa una volta di più la capacità di essere leader di un perno insostituibile che risponde al nome di Luca Mora. Uno che c’è sempre stato, abbonato alle vittorie e per questo divenuto una volta di più beniamino del pubblico ferrarese. Da quando è sbarcato in Emilia (era l’estate del 2015) la Spal non ha sbagliato più un colpo, conquistando due promozioni di fila.
GRUPPO CHE VALE – Una volta sbarcato sul massimo palcoscenico, Mora s’è presentato orgoglioso di indossare quella fascia al braccio, al netto di un’esperienza che in Serie A è ancora tutta da costruire: «Il gruppo era, è e sarà sempre il nostro punto di forza: quando riesci a creare una grande unione d’intenti, il lavoro alla lunga non può che pagare – ribadisce Mora a “Il Corriere dello Sport” -. Sicuramente però questo avvio a fari accesi è stato un po’ sorprendente, anche perché lo scorso anno in B la partenza fu complicata e mi sarei aspettato di incontrare problemi anche quest’anno. Il campo ci ha dato ragione, ma la strada è lunghissima e piena di insidie». Mora però ha saputo imporsi facendo leva sulle sue caratteristiche migliori: «Grinta, temperamento e determinazione. Ammetto di sentirmi inadeguato nel ruolo di capitano, è una novità recente per me e non so se sia davvero qualcosa che mi calzi a pennello. La Spal però per salvarsi deve fare affidamento su tutte le risorse possibili ed è quello che sin qui è successo. I complimenti poi fanno piacere: a Ferrara ho un bel credito con la gente, ma a Parma gli amici di sempre mi dicono che stiamo facendo grandi cose. E allora mi convinco che è proprio così».