Hanno Detto
Pessina: «Potrei anche giocare a vita nel Monza, mi sento a casa»
Matteo Pessina, centrocampista e capitano del Monza, ha parlato del futuro e della stagione in A a La Gazzetta dello Sport
Nel 2015, Berlusconi e Galliani pagarono il suo cartellino 20mila euro al Monza che stava fallendo: quei soldi servirono per gli stipendi dei dipendenti. Oggi Pessina racconta a La Gazzetta dello Sport il suo legame con la squadra della sua città e commenta quel lontano episodio: «Mi fa piacere di aver aiutato di riflesso quelle persone».
DALL’ATALANTA AL MONZA – «Il legame tra me, la città e il Monza è il primo aspetto. E poi mi intrigava il progetto di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani, due certezze. Ho accettato la sfida: la salvezza è il traguardo che si raggiunge quando si fanno le cose bene. E qui si è fatto tutto bene: dal centro sportivo allo stadio, dalla squadra alla quotidianità».
IL PERFETTO CAPITANO – «Credo per l’equilibrio, mi sento di essere una persona equilibrata, quasi troppo. Ma non cambierei niente di me».
BERLUSCONI – «Spesso ho parlato con lui al telefono attraverso Galliani. Lo ringraziamo sempre, l’ho sentito bene».
IL FALLIMENTO SECONDO GIANNIS ANTETOKOUNMPO – «Sono d’accordo, non c’è mai fallimento nello sport se metti la totale dedizione. Esistono gli avversari, i giorni buoni e meno buoni. Bisogna imparare a non attaccarsi agli alibi e a fare i complimenti a chi è stato più bravo di te».
TORINO-MONZA – «Tosta, una delle più dure della stagione. Dovremo essere pragmatici. Juric mi vuole bene, devo tanto anche a lui».
PESSINA A VITA NEL MONZA – «Perché no? Mi sento a casa».