Hanno Detto

Turchia, Montella si presenta: «Felice come un bambino»

Pubblicato

su

Vincenzo Montella, ex allenatore dell’Adana Demirspor, ha parlato nella conferenza stampa di presentazione come ct della Turchia

Vincenzo Montella ha parlato nella conferenza stampa di presentazione come ct della Turchia.

EMOZIONI – «Sono molto felice di lavorare in questo Paese e spero di fare cose buone per questa Federazione. Vogliamo portare gioia e felicità a tutti i tifosi. Non ho esitato ad accettare il compito affidatomi; abbiamo una squadra buona e giovane. Voglio portare felicità a tutta la Turchia con la Nazionale, vogliamo trasmettere questi sentimenti di orgoglio, rendere felice la nostra gente attraverso il calcio. Mi rendo conto che è una responsabilità importante, ma sono qui per questo. Sono in Turchia da 2 anni. Conosco le emozioni e la cultura. Queste emozioni sono simili a quelle che ho provato quando ero bambino. Sono nato e cresciuto nel sud Italia, vicino a Napoli: c’erano anche persone amichevoli, come qui. Ci saranno quelli che mi criticheranno, che criticheranno ogni mia decisione. Ho una grande responsabilità, cercherò di fare del mio meglio con la mia conoscenza del calcio e le mie decisioni.
Lo spirito di squadra è molto importante. Dobbiamo essere una famiglia e dobbiamo mostrarlo sul campo. I miei giocatori hanno bisogno di trovare questo spirito, quest’entusiasmo. Devono provare a fare di più. La maglia della Nazionale non è un regalo ma un grande prestigio. Rappresentiamo una Nazione molto importante. Abbiamo un dovere e una responsabilità molto importanti». 

GIOCO – «Lavoreremo su un metodo di gioco, non su un sistema. Sono in questo paese da 2 anni, conosco i giocatori. Cercheremo di creare un buon gioco. Ogni allenatore vuole essere il migliore: questo non dovrebbe essere percepito come arroganza, ma tutti vogliamo esserlo. Ho rispetto per Kuntz, e non posso dire che le cose stiano male o che ci sia bisogno di migliorare. Il mio primo obiettivo è guardare al futuro: conosciamo le realtà di oggi e cosa dobbiamo fare, conosciamo la storia e il passato. Ho già incontrato alcuni giocatori. Abbiamo discusso di quello che voglio dentro e fuori dal campo». 

Exit mobile version