2017
Montella respira, questo 3-4-2-1 è quello che serve al Milan
Modulo Milan, Montella ha trovato il 3-4-2-1 che cercava: la vittoria con il Chievo Verona dà fiducia soprattutto per le prestazioni dei singoli e per alcuni meccanismi che paiono già oliati
Alla voce ‘Modulo Milan‘ nelle ultime settimane si è registrato un grosso punto interrogativo, ma con il Chievo Verona sono arrivate risposte importanti. Già con il Genoa mister Montella aveva provato il 3-4-2-1, ma la sciocchezza di Bonucci ha vanificato tutto. Al Bentegodi il Milan si è accorto di una cosa semplicissima: mettere i giocatori nel loro ruolo non è un’eresia. Romagnoli centrale difensivo e quasi regista, Calhanoglu nello spazio dietro la punta, Suso libero di svariare da destra al centro: i tre migliori del Milan sono stati loro, assieme forse all’unico fuori ruolo, Ricardo Rodriguez. Lo svizzero, però, ha la licenza per allargarsi e sventagliare col suo bel sinistro per cambiare gioco. Quella è un’altra faccenda.
Si diceva del 3-4-2-1. La difesa a tre non è da bocciare in toto per il Milan, probabilmente lo è quando non si hanno centrocampisti di copertura come Kessié e Biglia. Questi ultimi sono in un momento strano, alternano giocate di livello a errori macroscopici e non a caso due degli ultimi tre gol subiti nascono da topiche dell’ivoriano e dell’argentino. Questa disposizione tattica è la più vicina all’idea di calcio di Montella, una squadra che si allunga e accorcia come una fisarmonica (e che sull’accorciare deve imparare ancora qualcosa). L’attacco finalmente sembra girare: tolta l’autorete di Cesar, ha segnato il tridente al completo, e non è una cosa da poco. Bisogna migliorare l’assetto mentale della partita e sperare che Leonardo Bonucci si cali in questo idillio con tranquillità. Solo così il Milan può tornare dove gli compete.