2019
Montella: «Impresa a Milano ma ora arriva la parte più difficile»
Montella, le parole dell’allenatore della Fiorentina sull’inizio di campionato dei viola
Un inizio difficile, poi le prime vittorie e l’entusiasmo per questa nuova Fiorentina guidata da Vincenzo Montella e dal patron Rocco Commisso. Il tecnico dei viola ha rilasciato una lunga intervista sulle colonne de La Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole
«Fortunatamente la città ha avuto fiducia, i tifosi sono stati straordinari. Ci hanno incitati sempre, anche prima di queste due vittorie. Quella con la Samp è stata liberatoria, da lì ci siamo ritrovati un po’ tutti. Abbiamo fatto un’impresa a Milano, però credo davvero che ora venga la parte più difficile. A partire da domenica preparare le partite sarà diverso».
COMMISSO – «E’ un personaggio che sa come arrivare all’anima delle persone».
RIBERY E CASTROVILLI – «Il francese è una persona speciale: presente nello spogliatoio, sa parlare ai ragazzi, sa stare in una squadra, sa divertirsi anche con i compagni e li fa anche divertire, non solo in campo. Castrovilli ora deve proseguire il percorso di crescita perché non è facile abituarsi velocemente ai titoloni di prima pagina. Per lui è importante stare tranquillo, non si deve mettere fretta alla sua crescita. Può essere una risorsa per il calcio italiano».
CHIESA – «Federico deve imparare a controllarsi. Se riuscirà a gestirsi, diventerà devastante».
BALDEJ – «Trasmette calma e ordine, domenica ha fatto una partita strepitosa».
ASTORI – «Certo. Quella domenica ero a casa, non lavoravo e vissi, come tutti, una domenica surreale. Come quando senti di essere sveglio e invece si sta sognando. Sembrava impossibile che un ragazzo così, improvvisamente, non ci fosse più. Giorni tristi. Astori l’ho conosciuto poco, ma ora che sono a Firenze mi sembra di conoscerlo benissimo perché vive veramente dappertutto: nello spogliatoio, nelle stanze, nei magazzini, è presente nei ricordi di tutti. Mi vengono i brividi a dirlo, ma la sua figura è una presenza ancora viva e forte a Firenze e nello stadio, tra i suoi compagni. In ogni partita, al tredicesimo, viene ricordato».