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2015

Montella – Della Valle, la ricostruzione della rottura

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montella andrea della valle fiorentina dicembre 2014 ifa

La Fiorentina ha esonerato Montella dopo tre anni alla guida della squadra: la cronaca dei fatti da dicembre ad oggi

Vincenzo Montella non è più l’allenatore della Fiorentina e questa è oramai storia concretizzata: quella viola è la terza panchina di spicco a saltare in Serie A al termine della stagione, dopo Napoli (per scelta di Benitez) e Milan per inevitabile esonero di Inzaghi. Dopo tre anni si separano le strade di Montella e Fiorentina: di seguito la ricostruzione di uno strappo consumatosi nelle ultime ore ma nato nello scorso dicembre.

DICEMBRE 2014 – Arriva il primo vero confronto in merito tra il presidente della Fiorentina Andrea Della Valle e l’allenatore Vincenzo Montella: siamo nelle prossimità della finestra invernale di calciomercato ed il tecnico viola spiega chiaramente alla società che per arrivare al traguardo terzi o anche quarti serviranno innesti di una certa levatura. I riscontri dei fatti hanno imboccato strade diverse, o quantomeno non quelle che avrebbe voluto intraprendere Montella: è partito Cuadrado in direzione Chelsea, nell’operazione che ha portato Salah in prestito a Firenze, sono arrivati anche Diamanti e Gilardino al termine delle rispettive esperienze in Cina con la maglia del Guangzhou Evergrande.

FEBBRAIO 2015 – Calciomercato invernale archiviato, non regna certo la soddisfazione nella testa di Montella che avrebbe almeno auspicato l’approdo di un centrocampista completo in grado di far rifiatare Pizarro, in difficoltà fisica nella gestione del triplo impegno della densa stagione viola. La Fiorentina insomma va rinforzata, questo il pensiero di Montella, e ci si lascia cordialmente con la promessa di valutare a seconda dell’andamento: l’imperativo quello di lavorare al massimo sul campo, i risultati avrebbero poi dettato le successive manovre di mercato.

APRILE-MAGGIO 2015 – I due mesi orribili della Fiorentina: aprile in primis, quando la squadra di Montella in campionato totalizza appena tre punti in cinque partite – vittoria casalinga contro la Sampdoria e poi quattro tremende sconfitte consecutive (al Franchi contro Verona e Cagliari ed in trasferta sui campi di Napoli e Juventus) – compromettendo di fatto la rincorsa al prezioso terzo posto valido per l’accesso al playoff di Champions League. L’opera è completata dall’impietoso 0-3 di Coppa Italia inflitto dalla Juventus all’Artemio Franchi: finale sfumata, obiettivo decisamente alla portata dopo l’impresa dello Juventus Stadium che aveva illuso la piazza. In quel di maggio si è invece concretizzata l’eliminazione dall’altra semifinale dell’annata viola, quella di Europa League: esito che poteva anche starci al cospetto del detentore del titolo, quel Siviglia poi confermatosi nella finale di Varsavia, forse non nelle proporzioni di un risultato altisonante.

IL FINALE DI STAGIONE – Ancora vivo l’attrito in merito ad un ritiro caldeggiato dalla società ma decisamente ostacolato e dunque impedito dall’allenatore, la squadra recupera in classifica con un buon finale di campionato e si piazza al quarto posto avanti al deludente Napoli di Benitez. Montella racconterà a chiare lettere della fine di un ciclo: tradotto, con questo organico non si può andare oltre ed è stato fatto il massimo. Per centrare obiettivi maggiori servirà una squadra migliore, più attrezzata, svecchiata. Non basta il riscatto di Salah, la società deve liberarsi di qualche ingaggio pesante ma l’allenatore chiede investimenti per 30-40 milioni di euro. E’ l’inizio della fine: la famiglia Della Valle ritiene che Montella si sia impuntato sulle sue posizioni ed iniziano ad aprire all’addio del tecnico, libero di trovarsi una nuova squadra previo pagamento di una clausola rescissoria (5 milioni per i top club, trattabili in caso di interesse palesato da squadre di media levatura). Clausola peraltro dalle modalità poco chiare: ha valore solo se ufficialmente depositata in Lega a tempo debito, altrimenti in termini di scrittura privata lascia il tempo che trova. L’incontro potenzialmente riunificatore arriva nella scorsa settimana a margine della Festa Viola in Leopolda: presenti lo stesso Montella, il direttore generale Andrea Rogg ed il direttore sportivo Daniele Pradè. Quando lo strappo sembrava ricucito ecco il noto comunicato risolutore di Andrea Della Valle: scelta tutta della proprietà e non presa in concerto con l’asset dirigenziale.

INTANTO MONTELLA… – In tanti avevano ipotizzato l’esistenza già di un eventuale accordo con un altro club ma i fatti stanno diversamente: il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha provato a contattarlo con insistenza già a gennaio ma Montella ha rifiutato l’incontro e – senza citare il diretto interessato – lo espresse chiaramente in una conferenza stampa. Tentativi del Milan sono stati respinti dall’allora carenza di un reale progetto di rilancio, la strada per la Roma sembra ostruita da alcuni dissapori con il dg Baldissoni ai tempi della sua esperienza giallorossa e ad ogni modo dalla probabile riconferma di Rudi Garcia. Questi i fatti. Il futuro dovrà eleggere il prossimo allenatore della Fiorentina, successore di Montella che nel suo triennio ha imboccato la via della qualità, e la nuova destinazione del tecnico. Non per forza immediata.