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Mondiali Qatar 2022: i morti, gli scandali e tutto quello che dovete sapere

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I mondiali di Qatar 2022 iniziano oggi, tra gli scandali che l’hanno accompagnato fin dalla sua assegnazione

Alle 17.00 Qatar ed Ecuador daranno il via ai Mondiali 2022, il più controverso della storia del calcio. Fin dalla sua assegnazione, il paese del golfo persico ha dovuto affrontare scandali e polemiche.

A partire dall’assegnazione stessa, macchiata dall’inchiesta di corruzione per consegnare i Mondiali al principato qatariota. Da quel momento in poi è una strada a scendere. una strada cosparsa di morti.

Come riportato dal reportage del Guardian dell’anno scorso, più di 6.500 lavoratori, per lo più immigrata da India, Nepal (l’articolo qui riportato risale al febbraio del 2009), Sri Lanka e Bangladesh, è morta durante la costruzione degli stadi. Un numero di cui la FIFA prima ha provato a lavarsene le mani e poi ha negato completamente, per quanto senza fare fact checking o smentendo il Guardian o le ambasciate dei paesi che accusavano il Qatar.

Molte testate internazionali hanno fornito le testimonianze degli operai, costretti a condizioni di lavoro pressoché riconducibili alla schiavitù. Come quella fornita Abdus Salam ad ESPN sulla morte del padre, Mosharraf Hossen: «ci ha detto c’era troppa sofferenza in Qatar, troppo caldo. Non poteva sopportare il caldo». Anche le ONG, come Amnesty International o Human rights watch hanno denunciato le violazioni dei diritti umani.

E per chi non è morto e domani dovrà ancora lavorare all’organizzazione, le cose non sono andate di certo meglio: tra condizioni di alloggio pessime e stipendi da fame. Si poteva fare qualcosa, anche di simbolico, un rimborso in cui, come si dice, conta il pensiero.

Se la FIFA rimane in silenzio, alcune squadre hanno fatto il contrario, tra queste in particolare la Danimarca, che avrebbe voluto scendere in campo con una maglia con la scritta «Diritti Umani per tutti» e rifiutata dalla FIFA per scelta tecnica.

Oltre polemiche per i morti, ci sono quelle per i diritti umani dell’individuo, come quelli delle persone LGBTQ+, indicati da Khalid Salman, ambasciatore del torneo «Malati mentali». Ci si poteva aspettare in quel caso una risposta della FIFA, sempre così pronta a fare campagne inclusive, ma evidentemente solo a momenti.

La ciliegina sulla torta negli scorsi giorni: va bene, togliamo tutte le polemiche! Parliamo di calcio e ricordiamoci che la cosa che conta sono i tifosi… che in Qatar ci sono, ma secondo molte accuse, anche quelli sono falsi. nel silenzio della FIFA, nessuno si aspettava che gli sponsor dicessero qualcosa. Anche in casi in cui avrebbero avuto diritto di dire la loro. La Budwiser, sponsor della FIFA ha visto sparire i suoi stand dagli stadi, dalle fan zone, e ricoloccati in punti nascosti.

Oggi alle 17.00 Orsato fischierà il calcio d’inizio del primo mondiale giocato in inverno, in stadi costruiti da persone morte e a sfregio dei diritti umani più basilari. Ognuno può decidere se vederli o meno, se boicottare o godersi l’ultimo mondiale di Messi e Cristiano Ronaldo. Noi li seguiremo con voi. Ma sapendo cosa ha portato a questa Coppa del Mondo.

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