Calcio Estero
Mondiale per Club, Crespo sul Palmeiras: «Gioca all’europea. Ecco chi consiglio alle italiane»
Hernan Crespo ha analizzato le qualità del Palmeiras che si giocherà la vittoria del Mondiale per Club con il Chelsea
Hernan Crespo, attualmente senza panchina, in una intervista a La Gazzetta dello Sport ha analizzato il Palmeiras, che conosce bene avendolo affrontato quando allenava il San Paolo, che domani si giocherà il Mondiale per Club nella finale contro il Chelsea.
QUALITA – «Giocano un calcio molto europeo, merito dell’allenatore Abel Ferreira. Non ha snaturato gli elementi a disposizione, ma ha imposto ritmi alti sia in allenamento sia in partita. E poi si tratta di una squadra che sa cambiare modulo in corsa: passa con facilità dalla classica difesa a 4 a quella a 3 quando desidera spingere sulle fasce laterali. Credo che, se fosse in un campionato europeo, darebbe filo da torcere a parecchie formazioni».
GIOCATORI DA TENERE D’OCCHIO – «Il primo nome che mi viene da dire è Danilo. Centrocampista, classe 2001. Elemento completo. Mediano classico, ma anche regista all’occorrenza. Mi spiego: si trova a suo agio sia in un centrocampo a due sia in un centrocampo a tre. Ha ritmo, corsa, fisico e buona tecnica. Difficile portargli via il pallone, è sempre il primo a fare da schermo davanti alla difesa e a rilanciare l’azione. I compagni si appoggiano a lui e questo è un segnale importante: significano che in lui riconoscono un leader, anche se ha soltanto 20 anni. La fiducia dell’allenatore, inoltre, è fondamentale».
CONSIGLIO ALLE ITALIANE – «Detto di Danilo, un altro ragazzo che mi piace molto è Gabriel Menino che non ha giocato la semifinale. E’ un centrocampista che si adatta bene sia in zona centrale sia sulla destra. A volte è stato utilizzato come vero e proprio terzino. Ha grande spirito di sacrificio e ottime capacità d’inserimento. Ed è un classe 2000, dunque ha tutto il tempo per migliorare».
PUNTI DI FORZA – «Innanzitutto il portiere. Weverton è bravissimo ed esperto, ha 34 anni: non dico una saracinesca, ma quasi. E poi tutta la squadra sa fare molto bene la fase difensiva. E’ per questo motivo che ho detto che assomiglia molto a una formazione europea. Quando perdono il pallone, tutti lavorano per riconquistarlo, a cominciare dagli attaccanti. Praticano un calcio moderno, insomma. E sono determinanti, in questa fase di riconquista, elementi come Danilo e anche come Raphael Veiga che va a disturbare la costruzione dell’azione avversaria. Nel Palmeiras non c’è un fenomeno assoluto, ma un insieme di buoni giocatori che l’allenatore ha saputo far coesistere».