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Mondiale congiunto con l’Arabia? Strada difficile. L’Italia punta a Euro 2028

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Secondo la Gazzetta, è poco percorribile la co-organizzazione dell’Italia con l’Arabia Saudita per il Mondiale. Si punta a Euro 2028

La Gazzetta dello Sport ha voluto commentare i rumor sulla possibile candidatura in coabitazione di Italia e Arabia Saudita per il Mondiale 2030. Tuttavia, stando alla rosea, la soluzione è poco percorribile e improbabile.

I motivi sono due, principalmente: uno economico, l’altro politico. Il primo punto è intuibile dal fatto che l’organizzazione di un Mondiale richiede forti investimenti nelle infrastrutture e, allo stato attuale delle cose, l’Italia ha un debito pubblico che impedirebbe tale esborso. Il punto politico (e sociale) riguarda la situazione interna ai paesi sauditi. Come si legge su Gazzetta.it, l’ultimo rapporto di Amensty International (riferito al 2020-2021) sottolinea come si sia intensificato il maltrattamento dei diritti fondamentali dell’uomo, tra i quali le libertà di espressione, riunione e associazione. Inoltre, tutti i difensori dei diritti umani all’interno dell’Arabia Saudita sono stati condannati e incarcerati. Questo creerebbe tensioni a livello internazionale, soprattutto nell’associarsi con una nazione che viene condannata dalle principali organizzazioni umanitarie (che l’Italia stessa, oltretutto, sostiene).

Più facile che l’Italia punti a ospitare l’edizione 2028 degli Europei, forte anche della vittoria di quest’anno e dell’ottima organizzazione riconosciuta anche dalla UEFA per la quattro partite svoltesi a Roma. A tal proposito, Gravina ha già avviato i contatti con l’Istituto per il Credito Sportivo al fine di imbastire una strategia per presentare delle garanzie al momento della candidatura.

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