2013
Monaco, Abidal: «Non ho rimpianti, ora sogno…»
Il difensore riceverà il 4 dicembre il Premio Facchetti Il bello del calcio.
MONACO ABIDAL – Superato un tumore ed un trapianto al fegato, Eric Abidal è ripartito dal Monaco. Il difensore, che riceverà il 4 dicembre il “Premio Facchetti – Il bello del calcio”, ha raccontato la sua battaglia ai microfoni di “ExtraTime”: «È stata la difficoltà più grande incontrata nella mia vita; perciò ho desiderato subito battermi e farmi operare in fretta. Avevo voglia di conservare il mio corpo sano com’era sempre stato e, sapendo di avere una parte malsana in me, era urgente riappropriarmene. Dico solo che in battaglia non mi sono mai visto come il perdente. Oggi sono molto contento di avere una buona salute ma so anche di non essere del tutto al riparo da un’eventuale ricaduta o da un’altra malattia che potrebbe essere diversa da quella che ho conosciuto. Ora mi godo tutti gli istanti che trascorro in famiglia o tra amici, cosa che prima facevo poco».
Il calciatore francese ha parlato del suo rientro: «Intorno a me tutti hanno avuto un comportamento esemplare. Ho ricevuto molto sostegno da quell’ambiente: il calcio è una famiglia e l’ho vissuta davvero così. Quando ci si sente amati e incoraggiati si hanno più forze per combattere. Il gesto più bello? Il mio amico Dani Alves si offrì di donarmi il fegato per il trapianto! Ma non fu possibile, avrebbe compromesso la sua carriera: resterà per sempre un gesto di grande generosità. Due tra i miei migliori amici fecero altrettanto: Yassin, anche lui un donatore potenziale, e mio cugino Gérard che alla fine fu scelto per l’operazione».
Sull’addio al Barcellona ed i suoi piani futuri: «Non ho rimpianti, nella vita si va avanti e non si può avere tutto ciò che si vuole. Ho passato 6 anni in quella squadra, mantengo vivi tutti i bei ricordi che ho condiviso con compagni, allenatore, staff e dirigenza. Tutto questo resterà. Non posso che essere riconoscente al Monaco e al nostro mister. Insieme mi hanno riservato la cosa più bella che potessi vivere, permettermi di continuare a giocare. Ora che sono di nuovo dove volevo, so che tocca a me migliorare sempre. Futuro? Per ora mi basta sapere di continuare col mio club, poter fare buone prestazioni e raggiungere il Mondiale 2014. Se non sarà così per me, spero che lo sia almeno per la squadra».