2015
Milito: «Ritorno all’Inter? Non si sa mai»
E su Mancini: «E’ una garanzia»
Poteva diventare un giocatore della Juventus, che lo ha trattato a lungo: Diego Milito, prima di diventare l’eroe del Triplete dell’Inter, è stato a lungo trattato sia all’epoca dell’esperienza al Real Saragoza che a quella nel Genoa. L’ex patron nerazzurro Massimo Moratti riuscì, però, a strapparlo ai bianconeri, che avevano cercato in passato anche il fratello Gabriel, prima che passasse al Barcellona. E Milito, che tanti gol ha rifilato a quella che poteva essere la sua squadra, ha presentato il prossimo derby di Italia ai microfoni di Tuttosport: «L’Inter in panchina ha un allenatore esperto come Mancini che saprà sicuramente come interpretare al meglio la gara: l’allenatore è una garanzia, i nerazzurri con lui hanno già vinto a Torino contro i bianconeri. Terzo posto? Me lo auguro, è in grado di arrivarci. Quando indossi la maglia nerazzurra devi cercare di raggiungere tutti gli obiettivi, quindi vincere anche l’Europa League», ha dichiarato l’attaccante argentino, fresco di trionfo con il Racing Avellaneda.
GRIFONE – Milito ha parlato poi della sorprendente stagione del Genoa, che è riuscito a battere i bianconeri: «Sono contento per la società, per la piazza, per Gasperini. Ho un grande affetto per i colori rossoblù, rimarrò sempre legato al Genoa. Adesso spero che sia l’Inter la seconda squadra a battere la Juventus, sarebbe una bellissima… doppietta. I bianconeri comunque rimangono i più forti, anche se la lotta per lo scudetto con la Roma durerà fino alla fine».
VALORI – Il centravanti argentino ha parlato poi di un ex compagno di squadra: «Quando penso a Palacio, penso a un giocatore fondamentale. Sono contento che si sia sbloccato con la Lazio, ma al di là dei gol, Rodrigo è un valore aggiunto per il lavoro che fa senza palla: non tutti gli attaccanti lo fanno. Podolski? È un buon giocatore e spero possa fare il bene dell’Inter». E sul rapporto con l’ex presidente Massimo Moratti: «Ho un legame forte. Mi ha dato la possibilità di arrivare in una grande squadra, gli sarò sempre grato».
FUTURO – Non si preclude nulla per il futuro Milito, né il ritorno all’Inter né quello in Nazionale: «Intanto mi faccia dire che Zanetti è ancora in forma, potrebbe ancora giocare col fisico che si ritrova. Per quanto mi riguarda, oggi mi vedo ancora come calciatore, ho 35 anni, ma sto bene. Un futuro all’Inter? Nel calcio non si sa mai. Per me è un motivo d’orgoglio essere il capitano del Racing: vincere non era semplice, la squadra era completamente nuova, ma abbiamo realizzato un sogno e speriamo di non svegliarci, disputando una buona Libertadores. I complimenti di Martino mi hanno fatto piacere. Ma non mi illudo. Ho una certa età e l’Argentina ha a disposizione giocatori straordinari. Io comunque la porta non la chiudo».