Milanesi, romane e Udinese: oggi in seconda fascia, domani chissà - Calcio News 24
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2013

Milanesi, romane e Udinese: oggi in seconda fascia, domani chissà

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Cosa manca a Milan, Inter, Roma, Lazio ed Udinese per colmare il gap dalle realtà più strutturate e sorprendere tutti

Ad oggi dopo le più accreditate – Juventus, Napoli e Fiorentina – ma pronte a far cambiare idea a tutti: non è tempo di bilanci e mai potrebbe esserlo quando manca più di un mese al gong del calciomercato estivo, ma attualmente Milan, Inter, Roma, Lazio e Udinese recitano la parte dell’outsider. Ecco un’analisi dei potenziali correttivi da apporre nelle restanti giornate di mercato.

MILAN – E’ la squadra che, rispetto alle altre realtà qui indicate, parte da una base più solida e da un tecnico che ha dimostrato di saper invertire la rotta anche in assenza di una rosa completa. L’attacco del Milan è atomico, lo sono meno difesa e centrocampo: un centrale veloce ed un centrocampista dinamico che possa abbinare qualità a tempi di inserimento sono gli elementi che mancano ad un grande Milan. Serve molto meno – senza nulla togliere al calciatore – l’unico attuale obiettivo rossonero: Keisuke Honda.

INTER – Parte il ciclo Mazzarri, un eccellente allenatore che ha tra i suoi limiti quello di lavorare alla perfezione quando ha a disposizione la settimana tipo e meno in caso di doppio impegno: l’Inter sarà assente dalle manifestazioni europee e questo è il primo punto a favore. Sistemato l’attacco con potenzialità tutte da scoprire, ai nerazzurri mancano un centrocampista di quantità che possa sostituire Cambiasso (comunque valida alternativa) ed un esterno destro di classico stampo mazzarriano: Nainggolan ed Isla i profili idonei, l’eventuale approdo di Thohir almeno ora può cambiare solo parzialmente le carte in tavola. A Mazzarri il compito di non disperdere l’enorme talento di Mateo Kovacic.

ROMA – Quel che sarebbe servito è un tecnico italiano: dopo il caos delle ultime due stagioni una figura di più immediata comunicazione non avrebbe affatto nuociuto alla causa giallorossa. Il terzo grande rischio del nuovo corso statunitense risponde al nome di Rudi Garcia, a lui la proprietà si affida per rilanciare quelle ambizioni promesse in avvio ma mai neanche sfiorate. Alla Roma manca un centravanti di spessore assoluto nel caso dovesse concretizzarsi la cessione di Osvaldo e con il cash dell’operazione Marquinhos ci sono i fondi per migliorare l’organico: un difensore di sicuro affidamento ed un attaccante veloce che possa far saltare il banco in determinate fasi della partita completerebbero un organico già non debole.

LAZIO – Innesti mirati, come al solito, senza fuochi d’artificio: Novaretti per la retroguardia, Biglia per unirsi al già folto gruppo di centrocampisti e Felipe Anderson per aggiungere fantasia al settore offensivo. Difficile pensare ad un salto di qualità: la Lazio è una buona squadra che però rischia di avvitarsi su sé stessa, su quei limiti che sono emersi con irruenza nello scorso girone di ritorno al punto da vanificare la partenza sprint concludendo ad un deludente settimo posto. Un difensore centrale di spessore ed almeno un attaccante completo che faccia gol e duetti con la squadra le necessità per puntare a fare meglio.

UDINESE – L’attacco promette faville: alla garanzia Di Natale si aggiungono il fenomeno Muriel – undici gol nel girone di ritorno dopo il pesante infortunio all’anca che ha condizionato la sua preparazione atletica e lo ha estromesso dal campo per i primi quattro mesi della stagione – e quel Nico Lopez che ha brillato nel recente Mondiale under 20. Con Zielinski e Pereyra pronti al doppio ruolo di mezzali o all’occorrenza centrocampisti. Il progetto Udinese prosegue nella direzione della scoperta dei talenti, la cui valorizzazione porta poi a cessioni milionarie e plusvalenze record: il processo è attuato con rigida precisione e non consente il salto di qualità definitivo ma assicura una permanenza ad ottimi livelli grazie ad un sistema di scouting tra i più riconosciuti a livello internazionale. All’organico manca un difensore in sostituzione di Benatia ed un regista puro che possa organizzare più efficacemente la manovra friulana.