2016

Nesta: «Miha non è l’unico colpevole»

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«L’Inter, anche se non vince, almeno ha un progetto e compra giocatori»

Nessuno salva questo Milan e non lo fanno nemmeno gli ex storici, quelli che solitamente tendono sempre a giustificare la società. Alessandro Nesta, attuale allenatore dei Miami FC, per esempio non ci sta a far passare Sinisa Mihajlovic (che vive un momento difficile) come il capro espiatorio dell’ennesima fallimentare stagione rossonera: sarà solidarietà tra colleghi tecnici, ma pure Nesta, come tanti altri, pensa che le colpe di un’annata maledetta siano da ricercare altrove… «Sull’argomento mi sono espresso altre volte: gli allenatori non hanno mai il 100% delle colpe – spiega Nesta – . È stato un anno negativo che può essere raddrizzato solo dalla conquista della Coppa Italia. Io, però, non caccerei il tecnico altrimenti devi ricominciare nuovamente tutto da capo. È evidente che ci sono anche altri problemi». Problemi in società, magari, anche se questo Nesta apertamente non lo dice. Piuttosto, inaspettatamente, l’ex giocatore rossonero prende a modello gli eterni rivali dell’Inter. nonostante una stagione così così dei nerazzurri, ci sono considerazioni diverse da fare.

«L’INTER ALMENO HA UN PROGETTO» – «Loro hanno un progetto. Hanno comprato tanti giocatori e speso molto, anche se i risultati non sono arrivati – dice Nesta a La Gazzetta dello Sport . Roberto Mancini l’ho avuto come compagno di squadra e brevemente come tecnico: è bravo. Quando prendi dieci elementi, ci sta che un anno ne azzecchi almeno sette e un altro appena quattro». Anche qui il riferimento al Milan pare evidente, ma cambiando discorso: la Juventus è la favorita per lo Scudetto? «Sì, soprattutto dopo lo stop del Napoli e la squalifica di Gonzalo Higuain. L’avevo già detto a fine estate che vinceva la Juve, anche se poi mi ero un po’ pentito dopo l’inizio incerto». Capitolo Nazionale: se spuntasse a sorpresa il nome di Nesta come nuovo commissario tecnico? «Io preferisco stare sul campo e poi ho intrapreso un percorso diverso: vivere all’estero. Qui puoi fare errori, hai tempo, puoi costruire la tua filosofia di gioco. Mica come in Italia, dove anche in categorie minori se sbagli ti mandano via».

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