«Col fisico che avevo al Milan e la testa di oggi sarei perfetto»

Ricordi che fanno male, ricordi dolorosi. Uno di questi, che a distanza di tempo ancora brucia in casa Milan, è l’ormai famigerata finale di Istanbul contro il Liverpool: una Champions League persa quando era praticamente vinta (tre gol di vantaggio dopo il primo tempo). Correva l’anno 2005 (il Milan si sarebbe poi rifatto, due anni dopo, sempre contro il Liverpool) e in campo c’era anche Ricardo Kakà, oggi giocatore degli Orlando City, in Major League Soccer, che ancora non riesce a dimenticare quel giorno in cui successero, in tutti i sensi, cose turche… «Sinceramente a distanza di anni io ancora non riesco a capire come riuscimmo a perdere quella partita – rievoca il brasiliano nel corso di una intervista ad ampio raggio sulla sua carriera – . Avevamo i migliori difensori al mondo: Cafù, Paolo Maldini, Alessandro Nesta, Jaap Stam e prendermmo tre gol in sei minuti. Successe qualcosa di incredibile che forse solo il calcio sa spiegare. Soprattutto in Champions League spesso succedono cose così, che sono davvero incredibili». 

«COL FISICO DI UNA VOLTA…» – Un po’ compromesso dagli infortuni, oggi Kakà è un giocatore diverso: «Mi piacerebbe giocare con la consapevolezza ed il carattere che ho oggi, ma con il fisico che avevo ai tempi del Milan – dice Kakà ai microfoni di Radio Cope – . Sarei un giocatore perfetto». Perfetto non lo è stato di certo nella parentesi al Real Madrid: arrivò cotto dagli infortuni e, nel giro di pochi mesi, perse perfino il posto da titolare. Un’avventura non positiva, ma secondo l’attaccante brasiliano tutto sommato nemmeno negativa: «Io sono convinto di aver giocato tutto sommato abbastanza bene al Real – conclude l’intervista Kakà – . Ovviamente avrei potuto fare molto meglio di quanto ho fatto, ma tra infortuni e le scelte dei tecnici (soprattutto José Mourinho, ndr), non ho mai avuto la continuità che avrei sperato». Ormai il passato però… è passato.