2016
Milan, dubbi e incertezze su Mr Wu
GSR Ventures ha smentito il suo coinvolgimento, Gancikoff media
La trattativa tra Fininvest e la cordata cinese per la cessione del Milan si arricchisce di particolari preoccupanti: il fondo GSR Ventures ha smentito categoricamente di essere coinvolto. La mancata smentita di Fininvest sulle prime anticipazioni dei nomi, però, lascia intendere che si sia colto nel segno. Le nuove incertezze nascono dal fatto che Sonny Wu, Sal Galatioto e Steven Zheng stanno costituendo un fondo ad hoc, non utilizzeranno dunque quelli già costituiti. Il più deve essere stato fatto, se la firma sul preliminare della compravendita verrà posta il 2 o 4 agosto, ma, come evidenziato da Tuttosport, non mancano dubbi e timore.
INCERTEZZE – Wu è specializzato in operazioni M&A, cioè nell’acquisto di aziende da ristrutturare e che poi vengono vendute ad una cifra molto superiore a quella investita. Vorrà fare così anche con il Milan? In tal caso, come riporta il Corriere dello Sport, si tratterebbe di una semplice speculazione finanziaria. L’atmosfera è tesa al punto che Nicholas Gancikoff si è mosso in prima persona ieri per mediare: la cordata vuole chiudere a luglio, mentre Silvio Berlusconi temporeggia. Intanto, secondo La Gazzetta dello Sport, all’affare potrebbe partecipare Kweichow Moutai, grande produttore di alcolici e bevande cinese.
SALE LA TENSIONE – Hanno fatto scalpore comunque le limitate disponibilità economiche degli acquirenti, oltre che l’estenuante lentezza con cui hanno deciso di entrare nel Milan. E non è ancora chiaro, infatti, se il denaro sia già stato raccolto. L’affare poteva essere organizzato meglio per permettere alla società di avere le risorse necessarie da investire sul mercato. E, invece, la cordata verserà 15 milioni di euro. Silvio Berlusconi avrebbe potuto anticipare i soldi, ma quando l’amministratore delegato Adriano Galliani gli ha prospettato questa ipotesi avrebbe risposto: «Se li faccia dare dai cinesi». Forse pesa ancora la campagna acquisti di 100 milioni di euro dell’anno scorso, una spesa che non è stata recuperata visto che l’affare con Bee Taechaubol saltò.