Identikit: italiano, offensivista e bravo con i giovani

E’ quasi certo l’addio tra il Milan e Sinisa Mihajlovic al termine della stagione. Il terzo posto è ormai fuori dalla portata del tecnico serbo, che deve tra l’altro guardarsi le spalle, perché il Sassuolo ora è più vicino. Resta solo la finale di Coppa Italia come ultima chance per arrivare in Europa League. Il divorzio, dunque, sembra inevitabile e, infatti, è partito il toto-allenatore. Tre, come riportato dal Corriere dello Sport, i tecnici in lizza, tutti made in Italy, perché Unai Emery, ad esempio, non convince del tutto.

IN POLE – Il nuovo che avanza è rappresentato da Eusebio Di Francesco, che piace al patron Silvio Berlusconi perché gli ricorda Arrigo Sacchi e perché fa giocare bene le sue squadre. Inoltre, riesce a coniugare bene due caratteristiche che stanno a cuore al presidente rossonero: italianità e giovinezza dell’organico comunque competitivo. L’approccio con una grande squadra, lo scarso feeling con una realtà competitiva e la mancanza di esperienza internazionale rappresentano, però, gli ostacoli.

SEMPRE IN CORSA – E, infatti, in lizza c’è pure Roberto Donadoni, che conosce bene l’ambiente rossonero. Ha poche idee, semplici ed essenziali, ma sa adeguare il suo credo calcistico al materiale tecnico a disposizione. Non apprezzato per la sua riservatezza, Donadoni però è un eccellente ottimizzatore delle risorse e a Parma, ad esempio, è riuscito ad isolare la squadra da qualsiasi situazione negativa.

AEROPLANINO – Infine, c’è Vincenzo Montella, da tempo nel mirino del Milan. Piace perché fa giocare bene e con aggressività le sue squadre, ma è un tecnico che vuole avere voce in capitolo su tutto. Riesce a trarre il meglio dal suo organico, come ha dimostrato a Catania, e ha già avuto un approccio con una grande squadre: alla Fiorentina ha ottenuto il massimo dei risultati seppur in una fase di transizione del club viola.