2016
Boateng: «Fallo su Ballack? Mi ringraziarono»
Il centrocampista ne ha anche per Di Matteo: «Inadatto per lo Schalke»
Una lesione ai legamenti della caviglia destra impedì a Michael Ballack di partecipare ai Mondiali del 2010 con la Germania. Si fece male nella finale di FA Cup tra il suo Chelsea e il Portsmouth, dove giocava Kevin Prince Boateng. L’attuale centrocampista del Milan ha raccontato il retroscena nella sua biografia.
GLI SCONTRI – «Durante la partita Ballack mi ha dato uno schiaffo. L’arbitro Chris Foy però non se ne accorse. In molti talk show si disse che avevo premeditato di fargli male per fargli saltare il Mondiale, ma sono stupidaggini. Chi lo dice non ha mai giocato a calcio. In quasi ogni partita ci sono scontri del genere e non si pensa ai Mondiali in quei momenti. Dovetti uscire, perché presi il giallo, ma per me la faccenda finì lì. Avevo 18 anni la prima volta che lo affrontai. Una volta mi pestò volontariamente il piede e mi disse: “Stai zitto, chi pensi di essere?”. E io gli risposi: “Tu chi pensi di essere?”. “Io sono una star”, replicò. “Anche le stelle cadono”, gli dissi. Per me quello scontro del 2010 comunque non fu drammatico, sono cose che capitano», sono alcuni passaggi anticipati dal quotidiano tedesco Bild.
LA RIVELAZIONE – Ma non è finita qui: «L’aspetto ironico di tutta questa storia è che qualche nazionale tedesco mi ringraziò. “Bene che non c’è”, mi scrissero. Non era ben visto all’interno della squadra. Alcuni pensavano che senza di lui sarebbe stato meglio. Ma in queste situazioni sei solo: mi rigarono la macchina, mi mandarono minacce di morte. “Negro, bisognerebbe ucciderti col gas” o “Stupreremo la tua donna”, sono alcune delle lettere che mi arrivarono. Denunciai alla polizia e mi muovevo solo con le guardie del corpo».
IN GERMANIA – Ma Boateng ha parlato anche di Roberto Di Matteo, che avvallò la sua sospensione quando era allo Schalke 04: «Avevo sentito solo cose positive di lui. Anche da Drogba, che chiamai e che lo aveva avuto al Chelsea. Ero convinto che sarebbe arrivato un grande allenatore, ma è andata diversamente, anche se non ho mai avuto problemi diretti con lui. La squadra lo ha seguito solo per una settimana. Aveva uno stile inadattato. C’erano tanti giovani affamati, ma lui non dava loro il cibo giusto».