2016

Berlusconi: martedì o giovedì resa dei conti

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In famiglia posizioni contrastanti, ma nessuno fa pressioni sul presidente

Ormai il countdown è partito e non può essere più fermato: il Milan ai cinesi (ovvero alla cordata capitanata da Jack Ma e da Evergrande Real Estate Group con advisor americano), sì oppure no. Silvio Berlusconi ci pensa e per il momento il dubbio che possa fare una improvvisa retromarcia c’è ancora. Sì, perché tra martedì e giovedì l’attuale patron rossonero dovrebbe dare l’assenso alla cessione, ma è una decisione che spetta soltanto a lui. I cinesi, di fatto, la prossima settimana vorranno l’esclusiva a tutti i costi per poter trattare l’acquisizione in pace nei prossimi mesi. Si tratterà di un primo passo, eventualmente, non irreversibile, perché dall’esclusiva gli asiatici potrebbero anche retrocedere senza pagare nessuna penale. Ci sarebbe poi in verità un secondo passo, quello dei preliminari di vendita, con la firma di un documento vincolante per le parti. Il tempo stringe e per Berlusconi sono i giorni del giudizio finale, non avrà molto tempo e soprattutto non potrà prenderne ancora per riflettere sulla sua scelta.

FAMIGLIA BERLUSCONI DIVISA, DECIDE SILVIO – All’interno della famiglia Berlusconi, per il momento, secondo quanto riportato oggi da Il Giornale, le posizioni sono abbastanza contrastanti: un’ala della famiglia, quella capitanata dai figli di primo letto di Silvio, Marina e Pier Silvio, vorrebbe la cessione della società, che al momento grava sulle casse Fininvest per un debito complessivo di oltre 150 milioni di euro. Un’altra parte invece, quella capitanata da Barbara Berlusconi, vorrebbe evitare la cessione delle quote di maggioranza del Milan, preferendo l’acquisizione di un socio di minoranza (ma i cinesi in questione non sembrano proprio interessati a comprare quote per non comandare). Nessuno farebbe più di tanto pressioni su Silvio, che alla fine dovrà decidere per conto suo, da solo. Nel caso in cui però dicesse di no all’offerta di Jack Ma e soci, sorgerebbe spontanea una domanda: quale futuro per un Milan ridotto in queste condizioni? 

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