2016

Abate: «Cessione Milan? Serve svolta»

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«Spero che Berlusconi non venda, ma va presa una decisione»

Il Milan per ripartire ha bisogno di giocatori come Ignazio Abate, alla nona stagione nel club rossonero, oltre alle cinque nel settore giovanile: «Ormai credo di essere un punto di riferimento per il gruppo». E’ il senatore più longevo e ora deve essere il leader di uno spogliatoio che deve ripartire con sacrificio e umiltà. Sono questi gli ingredienti di cui il terzino ha parlato nell’intervista a La Gazzetta dello Sport: «Questa non è una squadra da buttare. E’ un peccato ci siano giocatori che rendono solo al 60-70%. Non esiste galleggiare nella mediocrità, anche perché reputo superiori a noi soltanto 2-3 squadre. Forse meno, visto chi ha perso il Napoli…». Intanto Christian Abbiati potrebbe tornare come club manager: «Sarebbe bellissimo vederlo in quel ruolo, sembra cucito apposta per lui. Ha carisma, dà sempre il consiglio giusto. Ha una presenza importante ed è una bandiera: sarebbe importante riaverlo con noi».

STALLO E OBIETTIVI – Le vicende societarie non devono essere un alibi, ma Abate attende comunque sviluppi: «Non si capisce se Berlusconi alla fine venderà. Mi spiace solo per Galliani, che purtroppo ora ha le mani legate sul mercato. Vorrei però dire che se il club sarà ceduto, i nuovi proprietari dovranno fare estrema chiarezza sugli obiettivi e indicare subito le strategie». Abate, però, preferirebbe che il Milan restasse nelle mani di Silvio Berlusconi: «Chissà, magari alla fine non vende, ha mille risorse ed è abituato a stupirci. In un modo o nell’altro comunque occorre che venga presa una decisione, è troppo che siamo in ballo. E in stallo». Si ripartirà comunque da uno zoccolo duro di italiani per riprendere i valori del passato. E a parlar di passato non si può non pensare alla Champions League: «Non ce la faccio più a non giocarla. Troppo tempo senza. O comunque si può anche restar fuori, ma giocandosela fino alla fine. Non si può essere senza obiettivi a due mesi dalla fine», ha spiegato Abate, secondo cui bisogna lavorare su autostima e consapevolezza, caratteristiche che sono mancate al Milan negli ultimi tre anni.

PANCHINA E FUTURO – I cambiamenti non sono mancati, soprattutto in panchina: «L’esonero di Mihajlovic è stata una sgradita sorpresa. Non ce lo aspettavamo. Lui aveva in pugno lo spogliatoio, avevamo legato molto. E’ un bravo allenatore e un grande uomo. Inzaghi? Pippo col Venezia ha preso una scelta saggia, di grande umiltà. Non tutti l’avrebbero fatto. Brocchi? Fra i tecnici esordienti che ho visto in carriera, è il più pronto. E’ destinato a grandi cose». Il presente vede Vincenzo Montella al timone: «E’ preparato, ha un’idea precisa di calcio, è equilibrato caratterialmente, parla poco ma centra sempre il punto. E poi fa allenamenti divertenti». Il futuro, invece, potrebbe essere ancora rossonero per Abate: «Voglio chiudere con questa maglia, se lo meriterò. Mi vedo solo qui. E dopo vediamo. Prima avevo una mezza idea di allenare, ora mi stuzzica l’idea di poter gestire il mercato. Mi ci vedrei a fare il d.s.». 

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