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Milan, Tomori ricorda lo scudetto: «Un mare di persone»

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Le parole di Tomori sul suo approdo al Milan: «Entrato a casa Milan c’erano tutte le Champions League e pensai: questo è davvero un grande club»

Fikayo Tomori ha parlato ai microfoni del canale youtube “Players’ Tribune Football” dalla sua ascesa dall’accademia del Chelsea alla vittoria del campionato con il Milan. Ecco le parole del difensore rossonero:

FESTEGGIAMENTI SCUDETTO – «C’era un mare di persone. Era incredibile. Il tunnel era bloccato perché c’era troppa gente, eravamo là ed hanno bloccato tutto, noi li vedevamo, sentivamo che picchiavano sul pullman e pensavo ‘Wow, pazzesco’”. Avevano tutti questi fumogeni colorati. Era tutto scuro, non si vedeva nulla. Riuscivamo solo a vedere i fumogeni e sentire i loro cori. Succede qualcosa e sentiamo un forte boom. Un qualcosa che non ho mai vissuto in vita mia. Immagina se vinciamo la Champions League…(ride, ndr)».

ARRIVO AL MILAN – «In realtà iniziò tutto nell’estate del 2020. La prima volta che parlai con Maldini. Ricordo che eravamo su zoom, si collegò e io rimasi un po’ così… Parlammo parecchio. Come prima cosa devo dire che parla benissimo inglese. Quando parlò in inglese così bene fui molto sorpreso. Parlammo per un po’. Ero seduto lì e realizzai che avevo appena parlato con Maldini. Nella mia testa stavo pensando: ‘Anche se alla fine non vado al Milan, posso dire di aver parlato con Maldini’. Mi disse: ‘Ho sentito che vieni al Milan’. Era qualche giorno prima, ma ero già in una situazione in cui in cui il trasferimento non era stato accettato ma sapevo che se avessi dovuto lasciare il Chelsea sarei andato al Milan. Purtroppo, non successe quindi rimasi altri sei mesi al Chelsea. Ricordo che pensai: ‘Ac Milan? Wow, sarebbe fantastico’. Forse non mi sentivo ancora pronto per il trasferimento. Andare in un’altra nazione e tutto il resto. Poi arrivò dicembre e ci fu la finestra di mercato invernale, parlai con il mio agente e a quel punto dissi subito sì. Con la testa ero già lì ma non lo dissi a nessuno per superstizione. Arrivai con il mio agente, entrammo a casa Milan e c’erano tutte le Champions League, un sacco di palloni d’oro. Pensai: ‘Questo è davvero un grande club»

PRIMA VOLTA A SAN SIRO – «Non ero stato a San Siro, ci andai la prima volta durante la pandemia. Era diverso senza spettatori. La prima volta mi sono guardato intorno ed era fantastico. La prima partita che mi ha fatto venire i brividi è stata la prima di Champions League. Eravamo riusciti a qualificarci dopo un po’ di tempo. Giocammo contro l’Atletico Madrid e ricordo di non aver mai sentito qualcosa del genere. Ero impressionato».

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