2013

Milan, ti tocca vincere la Champions per rigiocarla

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L’impresa di un anno fa è oggi un miracolo: rimonta strutturalmente complessa

SERIE A MILAN – Una rimonta impossibile. Otto punti, due pareggi e tre sconfitte in sole sette gare di campionato ed una partenza che ricorda con forza l’incubo vissuto un anno fa: con la differenza che, ad oggi, la rimonta sembra impossibile considerando che le dirette concorrenti si siano decisamente rafforzate rispetto alla passata stagione.

UN MILAN CHE NON PUO’ ESSERE DA SECONDA PARTE DELLA CLASSIFICA – Onestamente l’opinione personale è quella che sia impensabile prendersela con Allegri: è vero, nei suoi tre anni passati alla guida del Milan il tecnico toscano ha messo in mostra pregi e difetti – tra i primi sicuramente quello di aver vinto al primo colpo e l’eccellente rimonta Champions dell’ultima stagione, mentre tra i secondi il peccato originale della cessione di Pirlo e quello scudetto mancato da grande favorita nella seconda personale stagione alla guida della squadra – ma oggi non può essere imputato tra i colpevoli. L’organico del Milan ha troppe crepe per competere a determinati livelli: attacco devastante ok, ma porta, difesa e centrocampo necessitano di rinforzi strutturali. Non di ritocchi.

QUELLO CHE MANCA ALLA CAUSA ROSSONERA – Partiamo dall’origine: innanzitutto il portiere. Christian Abbiati sembra aver già dato tutto all’ambiente milanista ed Amelia ha forse già dimostrato di non essere all’altezza della situazione. La difesa: impensabile puntare tutto su Mexes. Impensabile. Il centrale francese perde letteralmente le staffe nel corso di determinati episodi di un’annata e, con un Zapata in crescita ma tutt’altro che irresistibile, la frittata è fatta. Se poi ci si aggiungono gli oramai proverbiali infortuni di casa Milan – su tutti in tal senso quel De Sciglio che almeno aveva normalizzato la vicenda sulle corsie laterali – il quadro non può che risultare preoccupante. In mediana manca – a voler essere buoni – almeno un centrocampista moderno: un profilo in grado di abbinare fase d’interdizione ad intensità e dunque tempi nell’inserimento. Il centrocampo rossonero appare troppo statico per larghe fasi della partita e peraltro particolarmente attaccabile.

CONCORRENTI PIU’ FORTI DI UN ANNO FA – Dopo la partenza choc delle prime otto gare di campionato il Milan fu in grado di invertire il trend negativo, risalire la classifica e respingere al fotofinish l’assalto della Fiorentina in un finale di stagione a dire il vero molto discusso. All’appello però mancavano Roma ed Inter, oggi realtà più strutturate essenzialmente perché guidate da allenatori che sembrano aver trovato le giuste contromisure ed un ottimo feeling con l’ambiente: tradotto, difficile pensare ad uno schianto di due squadre che un anno fa non hanno intralciato i piani di rimonta rossonera. Ed anche l’avversaria dello scorso campionato, la Fiorentina di Montella, sembra poter ripartire con forza dopo la sosta più di quanto possa riuscire al Milan. Quella che fu un’impresa nella recente stagione è un miracolo oggi: mai dire mai con un Balotelli nel motore, ma il tasso di difficoltà non sembra inferiore a quello richiesto per vincere la Champions. Le uniche due strade a disposizione del Diavolo per rigiocare la massima competizione europea. 

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