2009

Milan, Thiago Silva: “Avevo pensato di smettere”

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Il difensore del Milan Thiago Silva, oggi vero e proprio pilatro della retroguardia rossonera, ha raccontato tramite le pagine del settiminale Sport Week l’esperienza negativa avuta qualche anno fa con una brutta malattia, la tubercolosi: “Nel 2005 mi avevano mandato in prestito alla Dinamo Mosca ma la città  era brutta, faceva freddo e io mi sono ammalato. Sono stato in ospedale per sei mesi. Ero dieci chili sopra il mio peso. In ospedale nessuno voleva mangiare ed erano tutti magri, magri come il mio compagno Antonini. Io invece avevo sempre fame e quando mia mamma mi ha visto, mi ha detto: ‘Figlio mio, tu non stai male’, invece mi mancava totalmente la forza. Entrava il medico e mi diceva: ‘Thiago, vai a camminare un pò’, ma io non c’è la facevo. E poi la malattia è contagiosa: mi hanno messo in isolamento, non potevo vedere nessuno e giocavo tutto il giorno con la Play, andavo su internet e non parlavo con nessuno – le parole del giocatore brasiliano – . Ogni tanto però arrivava una dottoressa e mi faceva una puntura. Tre-quattro al giorno, più dieci-quindici pillole. Seppi di avere la tubercolosi da sei mesi: i dottori mi hanno detto che, se fossero passate altre due settimane, magari non ci sarebbe più stata una cura. Ho rischiato di morire. Per questo, quando gioco, ricordo sempre quei momenti in Russia. Avevo pensato anche di smettere, anche perchè una volta sono andato al Flamengo per un provino. Dopo due allenamenti mi hanno detto: ‘Puoi andare via, non sei più forte dei ragazzi che abbiamo qui’. A casa, ho detto a mia mamma che non volevo più giocare perchè nessuno mi voleva. Ma poi mi ha spiegato che allora sarei dovuto andare a lavorare con mio fratello. Ho cambiato subito idea e le ho detto che andavo subito a cercare un’altra squadra”.

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