2012

Milan superiore, Juve caparbia sino in fondo: sicuri che si possa parlare di calcio?

Pubblicato

su

Il desiderio di tutti, ai nastri di partenza di un Milan-Juventus chiacchierato sino all’infinito, era quello di parlare solo ed unicamente di calcio giocato e dello spettacolo che la prima e la seconda della classe avrebbero potuto offrire alla Scala Del Calcio. Per carità , è stata una gara vibrante, scoppiettante e divertente, ma che, alla resa dei conti, passa in secondo piano. Il tutto poichè sottratta da una situazione kafkiana che viene a crearsi per via di decisioni arbitrali palesemente errate. Ci accorgiamo, dunque, che tra scommesse, arbitri e chi più ne ha più ne metta, il nostro tragico mondo del pallone, si trasforma paradossalmente in quello del quale si parla sempre meno. C’è sempre qualche rumore che deve interrompere una bella melodia, deviando il discorso verso lidi meno piacevoli da commentare.

In tutta sincerità  vi diciamo che avremmo voluto parlare esclusivamente di calcio, ma il tutto diviene impossibilitato da una gara che avrebbe potuto cambiar volto ad ogni errore della terna che non fa altro che alterare gli animi in campo, surriscaldandoli sino all’inverosimile. Perchè se è vero che di grossolano c’è un errore per ciascuno, è anche vero che se fosse stato convalidato il gol di Muntari la gara avrebbe assunto una piega diversa su un doppio vantaggio che giocava tutto a favore dei rossoneri, spavaldi, grintosi e atletici, ma che non hanno fatto i conti sugli interi 90 minuti, su cui ha ragionato intelligentemente Conte, che dopo aver fatto spremere i padroni di casa per 60′, ha organizzato la gara su una base da gran campione. Cambi azzeccati, spunti in velocità  e rossoneri tutti ritratti dietro la linea della metà  campo. A Matri viene annullato un gol regolare, salvo realizzarne un altro qualche minuto più tardi che ristabilisce la parità . Il tutto circondato dalla manata di Mexes, l’espulsione di Vidal e il nervosismo che rischia di rovinare la bella atmosfera che si era venuta a creare.

Fermiamo un attimo la ruota delle polemiche. Non vorremmo aggiungere ulteriore carne a cuocere. Riflettiamo sui valori visti in campo e che aprono due scenari, prettamente paralleli, che fanno riflettere. Ed anche tanto.

Il Milan si è dimostrato superiore per un’ora e passa di gioco anche senza i punti cardine Ibra, Boateng e Cassano, esprimendo gioco e sostanza in mezzo al campo. Robinho, con l’assenza dei titolarissimi, si è maggiormente responsabilizzato, offrendo reale contributo alla causa rossonera. La Juventus, d’altro canto, ha un quadro ben preciso sull’andazzo della propria stagione: “non aver l’obbligo di vincere subito”. Il tutto trasmette più tranquillità  ad una squadra cocciuta come il suo tecnico, oltre che lodevole per l’impegno e per non lasciare un centimetro di campo a nessuno, qualunque sia l’avversario. Orgoglio e attributi che, in fin dei conti, hanno permesso ad oggi, 26 febbraio, di mantenere un’imbattibilità  meritatissima in campionato. Mica poco.

Lo spettacolo continua a divertirci, le polemiche innalzate come polvere in una giornata di forte vento. Lo immaginate un calcio senza questi problemi? Realtà  troppo distanti, ahinoi”¦

Exit mobile version