Milan-Stella Rossa, Evani: «Il grande ciclo di Berlusconi è nato contro di loro. La nebbia di Belgrado, Donadoni ko, i rigori... Adesso ci sono troppi errori per puntare in alto»
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Milan-Stella Rossa, Evani: «Il grande ciclo di Berlusconi è nato contro di loro. La nebbia di Belgrado, Donadoni ko, i rigori… Adesso ci sono troppi errori per puntare in alto»

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Alberico Evani

Le parole di Chicco Evani, ex calciatore del Milan, sulla sfida ed i suoi ricordi contro la Stella Rossa. Tutti i dettagli in merito

Per vincere la prima Coppa dei Campioni dell’era Berlusconi, il Milan passò attraverso una memorabile sfida con la Stella Rossa, avversario odierno della formazione di Fonseca. Una gara epica, quella del ritorno nell’allora Jugoslavia, che si giocò in due giorni. A raccontare ieri e oggi su La Gazzetta dello Sport Chicco Evani, che in campo con i rossoneri.

LA NEBBIA DI BELGRADO«La prima partita è stata difficile, molto difficile. Non c’eravamo con la testa e siamo andati in difficoltà. Dopo lo 0-0 di fine primo tempo, la Stella Rossa è passata in vantaggio (rete di Savicevic, futuro rossonero, ndr). La nebbia a quel punto c’era già e faticavamo a vederci noi giocatori in campo: figuratevi quello che potevano capire gli spettatori. Al 12’ della ripresa tutti negli spogliatoi».
SE L’ARBITRO NON AVESSE SOSPESO IL MATCH «La verità? Non so se avremmo superato il turno perché non riuscivamo a sviluppare il nostro gioco e arrivavamo sempre secondi sul pallone. Andare avanti con quella nebbia però era impossibile».
LA RIPETIZIONE DELLA GARA«Il regolamento allora prevedeva che non si ripartisse dal minuto della sospensione e da quel risultato, ma dall’inizio e dallo 0-0. Inutile nascondere che fu un grande vantaggio anche se non poterono scendere in campo Virdis, che era stato espulso il giorno prima per una gomitata, e Ancelotti (che da diffidato era stato ammonito, ndr). In attacco a fianco di Van Basten giocò Mannari».
LA VITTORIA AI RIGORI«Avevamo un’altra testa e le gambe giravano come al solito. Eravamo un’altra squadra… Dopo la grande paura per l’infortunio di Donadoni, che prese una botta violentissima e sembrava morto (frattura della mandibola, ndr), vincemmo con merito e poi disputammo una stagione super. A Belgrado è nato il grande Milan».
IL MILAN PUO’ ARRIVARE AGLI OTTAVI«Il calendario obiettivamente dà una mano, ma l’atteggiamento deve essere diverso: finora ho visto troppi errori per puntare in alto».
LEAO IN CRESCITA«Il suo talento non è in discussione. Il problema è che finora si è acceso e spento troppo frequentemente. Leao può fare la differenza e per gli avversari diventare immarcabile».

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