2009

Milan, Seedorf: “Ibra e Robinho due campioni. Turchia? Perchà© no…”

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Il centrocampista del Milan, Clarence Seedorf, in lizza per il premio del Golden Foot 2010, ha rilasciato alcune dichiarazioni al portale del prestigioso premio, dove ha parlato anche di Milan, sia in ottica passata che futura. In una lunga intervista realizzata da Salvatore Siviero per www.goldenfoot.com, l’olandese si è confessato a 360Ã?°.

Si parte dalle sue sensazioni per l’inclusione nell’elenco dei dieci candidati, dui cui fanno parte anche Beckham, Buffon, Drogba, Eto’o, Gerrard, Giggs, Puyol, Raul e Totti: “Essere nominato tra i 10 possibili vincitori del Golden Foot è una sensazione fantastica e mi rende felice perchè è una graduatoria stilata dai tifosi tramite 50 media mondiali. A chi darei il premio? Ovviamente non posso votare per me (ride, ndr). Direi Drogba, mi è sempre piaciuto il suo stile di giocare ed è un ottimo incentivo per il calcio africano, che può contare su lui e Samuel Eto’o. Sono importanti per tutto il continente, l’Africa sta crescendo in fretta e molti altri saranno lassù presto”.

Si parla poi della sua parentesi nel Real Madrid: “Madrid vuol dire qualcosa di speciale. Rappresenta una cultura sportiva in Spagna e nel mondo. Non cambia mai questo. Ora però là  si pensa molto più al marketing rispetto al passato, ai tempi miei”.

Su quale è stato il tecnico più influente nella sua lunga carriera: “Non voglio fare paragoni, ne ho avuti tanti e molti fantastici, ognuno importante a modo suo. Lippi, Capello, van Gaal…solo per citarne tre. Poi Carlo Ancelotti, quello con cui ho giocato più a lungo. Con lui ho costruito un rapporto importante”.

Pochi dubbi sul miglior giocatore al mondo: “Messi, è il migliore!”, mentre su quello di tutti i tempi c’è sempre il dubbio amletico: “Ho due nomi: Maradona e Pelè. Ancora una volta, non facciamo paragoni…”

Sulla possibilità  di giocare in un campionato come quello turco: “Perchè no?! In passato mi hanno contattato, conosco solo Istanbul ed è una bella città . Tutto quel che so di lì è dal mio amico Hakan Sukur, non conosco il Paese, ma mi ha sempre dato sensazioni positive”. Risposta simile quando gli viene chiesto se raggiungerà  campioni come Juninho in Qatar: “Ho tanti amici lì. Mai dire mai…”.

Sul girone di Champions con Real ed Ajax, due suoi ex club: “E’ strano…con loro ho vinto la Coppa e non solo…saranno esperienze positive, ne sono certo”.

Sull’importanza degli acquisti di Ibra e Robinho e gli obiettivi del Milan: “Sono due campioni, questo è quel che conta, ma per arrivare al top ci serve tempo e dedizione. Giocare per i rossoneri è una vera esperienza, ti senti sempre in discussione e c’è sempre forte pressione per la maglia che indossi e le aspettative della gente”.

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