2014

Milan, Seedorf e Balotelli sotto esame ed in bilico

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Non stanno convincendo tecnico e attaccante, protagonisti di un rapporto complicato.

MILAN SEEDORF BALOTELLI – Cominciano a serpeggiare i primi dubbi sulle doti da allenatore di Clarence Seedorf, che ha un curriculum e doti diplomatiche eccezionali, ma che potrebbe non essere adatto al ruolo di allenatore. Ne ha parlato stamane “La Gazzetta dello Sport”, secondo cui l’olandese potrà sfruttare i mesi a disposizione fino alla fine della stagione per capire se è il giusto ruolo per lui o se, invece, è adatto alla rifondazione in casa Milan attraverso le vesti di dirigente, come Leonardo e ruolo in cui sembrerebbe più tagliato. Di certo c’è che non è responsabile delle difficoltà rossonere, tanto quanto non lo era Massimiliano Allegri.

SOTTO ESAME – Tempo di agire ora, ma anche per riflettere: Silvio Berlusconi intanto è perplesso e un po’ deluso. Il futuro di Seedorf non è considerato a rischio per una eliminazione dalla Champions League piuttosto preventivabile, ma è il cammino in campionato a preoccupare. E’ possibile che ci sia un incontro tra la partita contro la Lazio e la Fiorentina a Roma, dove il Milan si fermerà per un paio di giorni. Nel frattempo il Milan esaminerà Roberto Donadoni, per non parlare di Luciano Spalletti, Cesare Prandelli, Filippo Inzaghi e Frank De Boer.

NEL MIRINO – A proposito di esami, spicca Mario Balotelli, che ieri ha accusato un dolorino all’adduttore. Ma i veri problemi dell’attaccante rossonero sono altri: avrebbe avuto qualche battibecco con alcuni compagni, a cui non piacciono i suoi atteggiamenti e i modi troppo morbidi di Seedorf. Balotelli poi è stato oggetto di contestazione all’aeroporto di Malpensa da parte di un tifoso inviperito, che gli ha urlato di tornarsene all’Inter. Cresce l’indifferenza intorno a Balotelli e Seedorf potrebbe anche rivedere l’atteggiamento ultra-protettivo avuto finora nei confronti del giocatore chiamato a sostituire Ibrahimovic. A tal proposito un compagno ha sussurrato: «Non scherziamo, di Ibra ce n’è uno solo».

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