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Milan, Scaroni: «Stadi fondamentali, nessuno si oppone al nuovo San Siro»

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Scaroni, una lunga intervista al Corriere della Sera per parlare non solo del Milan ma anche di tutti gli aspetti più burocratici interni

Scaroni, una lunga intervista al Corriere della Sera per parlare non solo del Milan ma anche di tutti gli aspetti più burocratici interni. Le sue parole.

MERCATO POVERO INTER E MILAN- «Dell’Inter non parlo, per il Milan rilevo che ha speso 70 milioni in questa sessione. È vero però che le squadre italiane sono meno attive rispetto a quelle degli altri campionati. E qui bisogna fare un ragionamento».

RAGIONAMENTO- «Primo, i mecenati sono ormai rarefatti. Secondo: finché abbiamo stadi obsoleti e servono incredibili lungaggini burocratiche per farne di nuovi, resteremo la Cenerentola d’Europa. I tifosi che chiedono risultati sportivi dovrebbero sostenerci in questa battaglia. E in loro confido molto».

CAPIENZA AL 50 PER CENTO- «È un primo passo importante, di cui sono grato al presidente Figc Gravina e a quello di Lega Dal Pino. Certo, non mi sfugge che in Germania, Francia, Inghilterra siano aperti al 100%. Speriamo di arrivarci anche noi».

RITARDO ITALIA NON SOLO STADI- «Gli stadi sono fondamentali. Gli altri hanno trasformato la partita in un evento che dura mezza giornata. Il Milan pre pandemia incassava dallo stadio meno di 40 milioni, i concorrenti che troveremo in Champions sono sopra i 100».

NUOVO SAN SIRO- «Adesso a Milano siamo in epoca elettorale, ma non vedo nessuno che si opponga. Non la giunta Sala che ha studiato il progetto con attenzione e riconfermato l’intenzione a procedere al via libera dopo che noi abbiamo realizzato le 16 varianti richieste. Anche l’opposizione sembra favorevole. Mi auguro una rapida approvazione perché sono già passati due anni dalla presentazione del progetto e a Milano le cose si fanno».

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