Di Francesco sbotta: «Stiamo facendo un processo dopo sole due giornate» - Calcio News 24
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2018

Di Francesco sbotta: «Stiamo facendo un processo dopo sole due giornate»

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di francesco roma

Conferenza stampa di vigilia di Milan-Roma per Di Francesco che davanti ai giornalisti spiega anche i motivi dell’addio di Strootman

Dopo il pareggio contro l’Atalanta, la Roma di Di Francesco vuole ripartire immediatamente e il calendario offre un appuntamento da non fallire. Domani sera infatti i capitolini andranno in scena a San Siro contro il Milan di Gattuso, reduce dalla sconfitta al San Paolo contro il Napoli. In conferenza stampa l’allenatore giallorosso ricomincia proprio dal rocambolesco pareggio contro i bergamaschi: «Siamo un po’ rammaricati per come è andata la partita, ma sollevati per la ripresa. Abbiamo rischiato di vincerla, ma alla fine è un punto guadagnato». Poi in vista del big match di domani, Di Francesco non ha ancora le idee chiare: «Il modulo non conta se i giocatori non giocano con attenzione, concentrazione e applicazione. Non svelerò niente contro il Milan, ma il modulo vi assicuro che non conta. Se Romagnoli facesse come Manolas, perdendo tanti duelli con Dzeko, per la Roma la gara avrebbe una piega positiva». Di Francesco si lascia comunque scappare qualche indicazione di formazione: «N’Zonzi e Karsdrop potrebbero essere entrambi della partita da titolari.»

Si passa poi alla cessione di Strootman al Marsiglia: «Ho parlato col giocatore e ci siamo salutati, aveva il desiderio di una nuova esperienza. Nella Roma voglio giocatori che hanno il desiderio di vestire questa maglia. Kevin ha giocato fino all’ultima partita». Infine Di Francesco se la prende con i tifosi giallorossi, colpevoli di essere troppo duri con la società: «Sarebbe da chiedere a loro perché fanno i cori contro la società. Noi dobbiamo alimentare entusiasmo sul campo. L’ambiente Roma è fatto di processi e contestazioni, ma a volte bisogna spiegare le cose stanno con equilibrio e non andare per forza contro qualcuno. Io devo portare la squadra più in alto possibile, poi il tempo dimostrerà il nostro lavoro. Qui bisogna fare sempre qualcosa in più e veniamo comunque giudicati, spesso su cose forzate o non vere».

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