2012

MIlan, Robinho: “Battiamo la Juve. Pato è sereno”

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Ai microfoni de “La Stampa” ha parlato l’attaccante brasiliano del Milan, Robinho, il quale si appresta a giocare in attacco contro la Juventus, vista la probabile assenza di Ibrahimovic e le condizioni ancora non perfette di Pato. Il calciatore verdeoro ha parlato della sfida contro i bianconeri: “Io naturalmente spero che sabato vinca il Milan, ma come si fa a esserne certi? Si affrontano due grandissime squadre e può davvero succedere di tutto. Momento giusto per affrontarli? Credo di sì. La svolta è avvenuta nel secondo tempo di Udine. Eravamo in una situazione disastrosa, ci mancava metà  squadra, la tensione era alle stelle ma siamo riusciti a ribaltare il risultato. Quando ti succedono cose del genere ti rafforzi, non abbiamo più paura di niente. Decisiva? In termini di classifica forse no, perchè mancano ancora tante gare, ma per la nostra testa una vittoria vorrebbe dire tanto. Iniziamo a toglierci di dosso l’etichetta di squadra che diventa piccola con le grandi e poi stiamo a vedere… Cosa immagino? Immagino soltanto di portarmi a casa i tre punti, se poi segno ancora meglio. Le polemiche arbitrali? Quali polemiche? Io sinceramente quando esco dal campo stacco la spina. Penso a giocare e a star bene. Del resto si occupano i dirigenti. Chi leverei alla Juve? Non voglio far sparire nessuno, neppure Pirlo che è diventato la loro anima. Sono convinto che se noi giochiamo da Milan, non ce n’è per nessuno”.

Robinho parla anche del suo ruolo in campo, visto che c’è chi lo vede più trequartista e chi più seconda punta, e rivela anche dei dettagli del suo rapporto con Ibrahimovic: “Diciamo che sono più abituato a giocare accanto a un attaccante, ma se serve sono pronto a qualsiasi soluzione. Come finirà  il ricorso per Ibra? Non sono informato. Posso parlare solo di cose che riguardano il campo. Se c’è lui, il Milan deve giocare palla a terra e fraseggio veloce. Se s’arrabbia per un passaggio sbagliato non ci faccio caso. Ibrahimovic vuole sempre vincere e questo è un fatto positivo. In campo può succedere. Ma al fischio finale si dimentica tutto. Io ho sempre il sorriso sulle labbra”.

Sui tanti gol sbagliati e la scarsa freddezza in zona gol mostrata in alcune occasioni quest’anno: “Cosa posso farci? Agli attaccanti capitano dei periodi storti. E in questi momenti è importante sentire la fiducia di chi ogni giorno vede i frutti del tuo lavoro. Quando tutti dicevano che non dovevo giocare, il mister mi ha dato fiducia e alla fine mi sono sbloccato. Quanto contano i gol con Arsenal e Cesena? Sono serviti soprattutto al Milan. Io l’equilibrio non l’ho mai perso. Non leggo i giornali, non mi faccio condizionare dai fischi dei tifosi, se sono giù di morale ascolto musica e parlo con la mia famiglia. Così passa tutto”.

Si parla anche del suo compagno e connazionale, Alexandre Pato, preso di mira dai giornali per le molte assenze e la scarsa incisività  quando è sceso in campo: “Non è vero che è arrabbiato, piuttosto lo vedo triste perchè continua a farsi male e non può darci una mano. Se lui sta bene ti fa vincere la partita. Presto si lascerà  alle spalle questo periodo sfortunato e tornerà  ad essere il mio Pato”. E sulla possibile cessione nel caso dell’arrivo di Tevez: “Non so niente di questa storia. Al Milan sto benissimo, se dipendesse da me resterei qui per altri dieci anni”.

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