2013
Milan, ritorno alla gloria solo rimandato
Dopo un sonoro 4-0 può certamente apparire un punto di vista strano, particolare, non condivisibile: il percorso di rifondazione avviato dal Milan però lascia chi vi scrive convinto di un ritorno ad altissimi livelli internazionali soltanto rimandato. Il Diavolo, dopo l’impresa dell’andata, aveva le carte in regola per tentare un colpo assolutamente non pronosticabile in avvio di stagione. Non è andata così, ma i motivi per sorridere sono tanti.
FATTORE BALOTELLI – Con un SuperMario in più nel motore il Milan può centrare la qualificazione alla prossima Champions League e, proprio nella futura edizione, avrà a disposizione anche il talento e l’esplosività di Balotelli. Che con il fenomeno El Shaarawy e la crescita di Niang compone un tridente offensivo tra i più completi e temibili sul piano internazionale. Dato assodato nel presente e garantito nel futuro: la carta d’identità dei tre attaccanti rossoneri recita rispettivamente 1990, 1992 e 1994. Il percorso di maturazione che tre talenti del genere possono compiere giocando insieme ed imparando a conoscersi è sotto gli occhi di tutti, la dirigenza ha optato per le scelte giuste, ne è cosciente e ripartirà proprio da questa base per riportare il Milan nel terreno di competenza.
BILANCIO IN ATTIVO: SQUADRA RINFORZABILE – Il Milan non ha più bisogno di vendere: ripianato il rosso di bilancio con le cessioni illustri di Thiago Silva, Ibrahimovic e Pato – nonché grazie alla eccellente riduzione del tetto ingaggi dovuta tanto alle partenze già citate quanto all’addio dei cosiddetti “senatori”, vedi Nesta, Zambrotta, Gattuso, Seedorf ed Inzaghi – ora c’è spazio per’innesto di calciatori funzionali al miglioramento dell’organico. Le necessità sono tre: un centrocampista moderno di livello assoluto in grado di alternare brillantemente fase d’interdizione a tempi d’inserimento, un centrale di spessore internazionale che possa guidare la difesa ed un portiere giovane ed affidabile. Ulteriori fondi finalizzati a tale obiettivo possono arrivare dall’eventuale qualificazione alla prossima Champions League: circa venti milioni di euro che renderebbero ancor più fluide la manovre economiche della dirigenza rossonera.
TANTI MOTIVI PER SORRIDERE – Le ragioni appena esposte inducono ad un ragionato ottimismo. Il tutto alla luce di un ulteriore elemento: Max Allegri. Il tecnico toscano ha dimostrato con i fatti di saper lavorare – bene – anche con un gruppo in piena rifondazione: dopo l’inevitabile sbandamento iniziale, il Milan viaggia su ritmi scudetto ed ha impensierito il club più titolato della recente storia calcistica mondiale. Dopo tre anni in rossonero, Allegri è oramai figura esperta dell’ambiente Milan e può completare nelle prossime stagioni l’opera avviata quest’anno per riaprire a tutti gli effetti un nuovo ciclo rossonero. Certo, non può scappare il podio dell’attuale classifica – per tutti i motivi descritti – ma, qualora il Diavolo centrasse la seconda o la terza piazza del campionato, l’immediata mossa della società dovrebbe essere proprio quella di garantirsi la riconferma di Allegri e mettere il primo mattone del Milan futuro. Destinato ancora a vincere, presto, lo dice la sua storia. Il Milan è sempre il Milan.