2013
Milan, risultato a Torino o è già addio alla lotta scudetto
E’ ancora impressionante la serie di infortuni: Juve-Milan e l’impresa a cui è chiamata la banda Allegri
SERIE A MILAN INFORTUNATI – Bonera, Silvestre, De Sciglio, Birsa, Kakà, El Shaarawy e Pazzini: un esercito di indisponibili che – sommati alla squalifica di tre turni inflitta a Mario Balotelli per i fatti di Milan-Napoli – tracciano l’identikit di una squadra decimata dalle vicende extra-campo. E giocoforza condizionata in termini di risultati.
ANCORA UN AVVIO DA DIMENTICARE – Il Milan occupa la nona posizione della classifica dopo aver totalizzato otto punti – due vittorie, due pareggi ed altrettante sconfitte – e soffre già di un distacco importante dalle primissime posizioni: niente di irrecuperabile chiaro, lo dimostra l’eccezionale rimonta della scorsa stagione, ma non è detto che si debba sempre partire con un deficit così pesante. A maggior ragione poi considerando che il tasso qualitativo delle prime squadre del campionato sembra essersi elevato e che dunque la rimonta potrà rivelarsi meno immediata di quanto accaduto un anno fa. Allegri specialista delle rimonte, si è detto: è vero almeno quanto lo è la difficoltà del suo Milan nella ricerca di un equilibrio funzionante. Dieci reti subite, tanti risultati strappati nell’overtime e le difficoltà palesate in Champions League – nonostante gli ottimi quattro punti ad oggi conseguiti – a testimonianza di un organico probabilmente lacunoso.
DIETRO GLI INFORTUNI – Tanti, troppi, di natura muscolare: ed allora viene da domandarsi il perché. Infortuni di genere traumatico avrebbero consentito di invocare la malasorte, ma i continui malanni in termini di contratture e stiramenti pongono un punto interrogativo importante. Poco male se i recuperi risulteranno immediati, fattore condizionante invece quando attori del calibro di De Sciglio, Kakà ed El Shaarawy vanno inevitabilmente a ridurre il tasso tecnico di una squadra che incentra le sue velleità proprio sullo sfoggio del talento. Balotelli ha retto la baracca fino al punto in cui il suo cerchio calcio-vita non è ritornato al punto iniziale: nel senso, inutile chiedergli ciò che non può dare. Il centravanti del Milan e della nazionale italiana è fuoriclasse in grado di alterare l’equilibrio delle partite così come ragazzo (uomo) non in grado di limitare gli eccessi di un carattere forte e complesso. E’ un prendere o lasciare e non sono in pochi quelli che prenderebbero.
LA SFIDA CON LA JUVE – Per fortuna di Allegri e della sua banda decimata da infortuni ed affaire Balotelli, la Juventus che attende il diavolo domenica sera tra le mura amiche dello Juventus Stadium non vive sulla vetta del suo massimo splendore. Occasione di rilancio? Difficile asserirlo perché il Milan si presenterà a Torino con una formazione che non può vantare un tasso tecnico elevato e dunque dovrà fondare la sua partita sul piano dell’intensità. Sfida che la Juventus raccoglie senza problemi: il suo centrocampo garantisce totalità di prestazioni sia sotto il profilo tecnico che atletico e dunque le assenze rossonere eleggono un unico favorito. Gli uomini di Conte partono avanti ma sta al Milan non mollare un centimetro: un’eventuale sconfitta farebbe carambolare i rossoneri ad almeno undici lunghezze dalla vetta e con tante squadre da recuperare. Una clamorosa vittoria rilancerebbe con forza le ambizioni degli uomini di Allegri e ricompatterebbe in tal senso la classifica: piatto forte allo Juventus Stadium, non resta che attendere il verdetto.