2013

Milan, ricorso San Siro: lo statuto vieta nuovi processi

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Il percorso della società rossonera contro la chiusura dello stadio si fermerà alla Corte di Giustizia Federale.

MILAN – Ieri ha annunciato di voler impugnare la decisione del Giudice Sportivo, che ha chiuso San Siro per il match contro l’Udinese, presso tutte le sedi possibili, ma l’amministratore delegato del Milan dovrà scontrarsi nuovamente con la normativa sportiva e una pronuncia della Corte Costituzionale, che indica nella Corte di Giustizia Federale, cioè il prossimo grado di giudizio, il traguardo finale dell’iter.

LA NORMA – A impedire, dunque, nuovi “processi” è l’articolo 30 dello statuto federale, terzo comma, dove vengono indicati i casi in cui non si può fare ricorso né all’Alta Corte di Giustizia Sportiva presso il Coni né al Tnas: non sono impugnabili, come evidenziato dal “Corriere dello Sport”, in quelle sedi le sentenze degli organi della giustizia sportiva federale «relative ad omologazioni di risultati sportivi o che abbiano dato luogo a sanzioni soltanto pecuniarie di importo inferiore a 50.000 euro, ovvero a sanzioni comportanti: a) la squalifica o inibizione di tesserati, anche se in aggiunta a sanzioni pecuniarie, inferiore a 20 giornate di gara o 120 giorni; b) la perdita della gara; c) l’obbligo di disputare una o più partite a porte chiuse o con uno o più settori privi di spettatori; d) la squalifica del campo». La giustizia amministrativa, inoltre, può intervenire a livello di risarcimento del danno, nel caso in cui la sanzione venga ritenuta eccessiva, ma non può eliminare la pena inflitta dalla giustizia sportiva.

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