2019
Milan Primavera retrocesso: cronaca di un fallimento annunciato
La retrocessione avvenuta ieri del Milan Primavera è un segnale negativo per tutti i livelli societari a partire da Elliott
Il Milan Primavera è ufficialmente retrocesso in Serie B. Il pareggio al 90′ della Fiorentina, firmato da Pierozzi, ha condannato il Diavolo alla peggiore delle sentenze: la retrocessione nel campionato Primavera 2. A giocare i playout saranno Empoli e Genoa, mentre come detto per i rossoneri ci appresta ad una stagione in cadetteria.
Milan Primavera retrocesso: un dramma annunciato
Una retrocessione, questa, che si legge come una catastrofe purtroppo già annunciata: troppe sono state infatti, nel corso della stagione, gli stravolgimenti su vari piani del settore giovanile, che hanno di fatto legittimato il risultato ora drammaticamente raggiunto. Primo su tutti l’esonero ad inizio 2019 di Lupi sostituito inutilmente da Federico Giunti, per poi passare all’altra sostituzione di rilievo (risalente alla stagione precedente) con Mario Beretta che ha sostituito Filippo Galli come responsabile del settore giovanile. Le responsabilità della retrocessione del Milan Primavera vanno ovviamente addossate anche e soprattutto alla proprietà (Elliott) che in più di un’occasione si è affrettata a programmare il futuro, la chiamata di Moncada e i primi colpi in arrivo per il prossimo anno, senza tuttavia drizzare la bussola del presente restando impassibile davanti alla nave che affonda.
Gli errori anche di Fassone Mirabelli
Alle colpe di Elliott non vanno però dimenticate quelle, forse ancora più gravi, della precedente gestione cinese colpevole di aver potato quelli che loro stessi hanno rintracciato come rami secchi (Mauro Bianchessi su tutti: scopritore di Cutrone e Donnarumma) che invece rappresentava la linfa vitale del vivaio rossonero come testimoniato dal dramma sportivo che ci si appresta a vivere.