2020
Milan, Pioli spiega: «Ibrahimovic con me deve essere aggressivo e profondo»
Stefano Pioli ha parlato in una video-lezione, in collegamento da casa, sul sito MyAiac: queste le considerazioni del tecnico del Milan
La Gazzetta dello Sport svela alcune considerazioni tattiche che Stefano Pioli avrebbe dato durante una video-lezione sul sito MyAiac. In questa piattaforma, il mister rossonero ha illustrato il suo metodo di lavoro ai tanti tecnici dilettanti collegati.
MILAN – «La mia squadra deve giocare un calcio che condizioni e che non si faccia condizionare.
MODULO – «Con il 4-3-3 abbiamo giocato ottime partite, comandando il gioco come vogliamo fare. Ma un certo punto è mancata qualità nei giocatori esterni, non avevamo la possibilità di avere uno contro uno positivi. E poi l’arrivo di un giocatore di peso offensivo come Ibrahimovic mi ha portato a cambiare situazione e passare al 4-2- 3-1. Nessun sistema ti garantisce la vittoria ma sfruttare al meglio le caratteristiche dei giocatori è molto importante per ogni allenatore».
IBRAHIMOVIC – «Abbiamo Ibra che vince tutti i duelli. Metto Zlatan sulla prima linea, quella più vicina al portiere, all’altezza del primo palo».
LINEA BASSA – «Dopo il primo anno alla Fiorentina, mi sono reso conto che con la linea alta che scappava correvamo molti pericoli. Ora la tengo bassa, così possiamo attaccare la palla in avanti».
ESTERNI – «Devono stare all’altezza della linea difensiva avversaria. In attacco più metti dubbi di scelta al tuo avversario più hai vantaggi. Se ho contro un attaccante che gioca sulla mia linea ho paura che mi scappi dietro, mi mette timore».
PROFONDITÀ – «A palla libera, la punta centrale ha l’obbligo di attaccare la profondità. C’è sempre spazio da attaccare alle spalle i difensori anche se sono bassi (e porta l’esempio del gol di Theo Hernandez a Bologna, ndr). Uno o due a palla libera devono sempre attaccare la profondità, prima o poi la palla giusta arriva. Anche per allungare la difesa che tende a scappare e ti lascia più spazio tra le linee».
RECUPERO PALLA – «Chi recupera palla deve guardare avanti, e chi è sopra palla deve attaccare lo spazio perché è facile trovare una linea impreparata a scappare. Se non è possibile, allora si consolida il possesso».
CONOSCERE SE STESSI – «Conoscere se stessi ti permette di affrontare meglio gli avversari. Il nostro impegno, mio e dello staff, è creare un metodo di lavoro che permetta ai giocatori di assimilare più conoscenze e competenze possibili, e metterle dentro un’organizzazione di gioco, dove il singolo talento viene avvalorato e accresciuto»