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Milan, Origi: «Orgoglioso di far parte della storia di questo club»

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Le parole di Origi nella conferenza stampa di presentazione dell’attaccante al Milan: «Maldini e Massara sono stati decisivi per me»

Divock Origi, nuovo attaccante rossonero, verrà presentato in conferenza stampa da Milanello a partire dalle ore 14. Di seguito le sue parole.

«Ho sentito tante vibrazioni, ho sentito la storia, la cultura e la storia quando abbiamo giocato con il Liverpool a San Siro. Sentire questo allineamento tra giocatori e mister è quello che fa la differenza in un grande club.

Ho seguito la Serie A e il percorso del Milan. Giroud ha fatto tanti gol decisivi come contro l’Inter. Noi attaccanti dobbiamo dare il colpo decisivo ma a questo ci si arriva con un processo lungo tra allenamento e recupero. Questo è il bello del calcio perchè poi qualcosa succede. Arrivano sempre i frutti del lavoro ed è quello che io mi prefiggo di fare.

Abbiamo avuto dei contatti verso la fine della stagione ma io ero concentrato sul Liverpool. Dopo ho condiviso totalmente il progetto di Maldini e Massara e sono orgoglioso di far parte della storia di questo grandissimo club. Portare le miei qualità al servizio del gruppo è stata una decisione semplice. Sono molto contento. Calciatori del passato? Sono tanti quelli che hanno fatto la storia del Milan: Van Basten, Shevchenko, Inzaghi fanno parte della speciale cultura di questo club. Io penso che si debba fare la propria storia all’interno di questa cultura. Si possono prendere ad esempio tanti giocatori anche in un ruolo diverso dal mio. Io voglio sempre migliorarmi.

Essere decisivo per la squadra è molto importante ma ribadisco che per me è fondamentale il processo di crescita all’interno della squadra. Questo per condividere bei momenti con i nostri tifosi. Il calcio vive di situazioni inaspettate ma l’obiettivo è farli felici.

Maldini e Massara sono stati decisivi per me. Maldini per me è una leggenda del calcio e l’ho sempre seguito quindi è solo un grande esempio. Massara ha contribuito a costruire un grande percorso e questo si capisce dai valori che hanno dato alla squadra. Sono grato di essere stato scelto, capisco quante sono importanti le fondamenta che hanno gettato. Orgoglioso di essere un giocatore con dirigenti come questi alla guida.

Io direi che più all’esterno è apparsa questa cosa degli infortuni ma a Liverpool ho giocato tanto. Gli infortuni mi hanno comunque insegnato a conoscere meglio il mio corpo. Io mi sento benissimo, fisicamente sono al top, così come mentalmente. Nei Derby non c’è una ricetta, bisogna prepararsi bene per ogni partita, a me piacciono quelli speciali. Non vedo l’ora di affrontare l’Inter così come tutte le altre sfide.

Sicuramente Premier e Serie A sono diverse, io ho giocato in Germania e in Francia oltre che col Belgio. Il calcio italiano è molto tattico, tante squadre si affidano alle giocate singole con grande competizione. In Inghilterra forse c’è più fisicità ma qui posso crescere molto e portare la mia esperienza».

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