2017

Mirabelli vs Montella: le tappe della rottura

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Ieri è arrivata l’ufficialità: Vincenzo Montella esonerato, Gennaro Gattuso è il nuovo allenatore del Milan. Ripercorriamo le tappe della rottura tra il tecnico campano e la dirigenza rossonera, in particolare con il direttore sportivo Massimiliano Mirabelli

«Mi sono trovato bene in questo lasso di tempo che ci ha accompagnati al nostro inizio. Sono veramente felice di poter continuare questa avventura con lui», sono passati appena sei mesi da queste dichiarazioni di Massimiliano Mirabelli pochi minuti dopo la firma sul rinnovo di contratto con il Milan di Vincenzo Montella. Era il 30 maggio 2017, ieri è arrivata l’ufficialità: l’Aeroplanino è stato esonerato, Gennaro Gattuso è il nuovo tecnico rossonero. Dopo 240 milioni di euro spesi sul mercato e dopo aver raccolto appena 20 punti nelle prime 14 partite (6 vittorie, 2 pareggi e 6 sconfitte). Fatale il pareggio casalingo contro il Torino per 1-1, che lascia Leonardo Bonucci e compagni a 11 punti di distanza dal quarto posto. Nelle ultime settimane la rottura tra le parti è stata evidente, una crescita esponenziale, in particolare tra Montella e Mirabelli

Nel corso delle ultime settimane infatti Massimiliano Mirabelli ha lanciato diversi avvertimenti a Vincenzo Montella, con tanto di frecciatine velenose come sottolineato da TeleLombardia. La prima è arrivata il 10 settembre 2017, nel pre-gara di Lazio-Milan, terminata con un rovinoso 4-1: «Squadra fatta per giocare a tre». L’Aeroplanino infatti ha utilizzato il 4-3-3 nelle prime uscite, nonostante l’acquisto di Bonucci ed un mercato orientato al 3-5-2. Due settimane più tardi, dopo Sampdoria-Milan (2-0), altro avvertimento: «Tutti sotto accusa, media di 2 punti non basta». Il Diavolo ha proseguito il suo cammino tra alti e bassi ed anche in Europa League ha accusato il colpo, con l’ex capo osservatore dell’Inter che ha sottolineato prima di Milan-AEK Atene: «Ognuno di noi ha un tempo». Ma non solo: nel corso della sfida di San Siro, il direttore sportivo si è spostato dalla tribuna alla zona retrostante la panchina, mettendo fiato sul collo dell’allenatore. Infine, ieri, la dura analisi nel post di Milan-Torino: «Il Milan deve giocare per vincere». Poche ore dopo è arrivato l’esonero, «serviva una scossa»: certi amori finiscono…

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